mercoledì 29 dicembre 2010
“Un tarocco sotto l’albero di Natale: il sondaggio PD pro Fanfani”
martedì 14 dicembre 2010
Fiducia al Governo: vittoria politica
Ti proponiamo l’intervento di Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, nel corso del dibattito sullla fiducia al Governo
I cittadini italiani sostengono un sistema politico bipolare fondato su grandi partiti e in tutte le recenti tornate elettorali hanno espresso la loro preferenza per il polo di centrodestra: è pertanto un grave errore politico dividere il fronte dei moderati e offrire alla sinistra l’opportunità di sfruttare tale frammentazione per tornare al Governo. Per questo motivo Silvio Berlusconi nel suo discorso si è mostrato aperto ad un patto di legislatura con tutto il fronte moderato, che possa prevedere anche una diversa articolazione della maggioranza e che sostenga l’economia, affronti le riforme costituzionali e modifichi la legge elettorale difendendo il bipolarismo. Qualsiasi schieramento diverso, frutto di manovre parlamentari ambigue e invise agli italiani, sarebbe in contrasto con la sovranità popolare e non saprebbe proporre la spinta riformista che il Governo ha dimostrato in questi anni. Vanno al riguardo ricordate le riforme in materia di pubblica amministrazione, mercato del lavoro, scuola, università, sicurezza e immigrazione, gli storici successi ottenuti dal Governo nel campo dell’economia e della lotta alla criminalità organizzata e l’aumentata credibilità dell’Italia nel consesso internazionale, testimoniata anche dalle dichiarazioni del Segretario di Stato americano. Apprezza quindi l’astensione dei senatori di Futuro e libertà, cogliendo il significato politico di tale apertura: a tal proposito ritiene che la composizione e il programma di Governo possano essere ampliati e rafforzati, ma che il presidente del Consiglio non si debba dimettere, per non rischiare di vanificare il percorso riformatore intrapreso dal 1994 in poi, che ha consentito di valorizzare appieno il voto e la volontà popolare.

"Non siamo noi ad avercela fatta, sono loro che hanno fallito con il loro assalto". Cosi’ si e’ espresso Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, che ha commentato l’esito del voto di fiducia alla Camera. "Non siamo stati noi a chiedere questa prova di forza, questo braccio di ferro a mettere Roma a ferro e fuoco, a bloccare il Governo per un mese. E’ qualcun altro che ha deciso di dare vita a questa pagliacciata, che era questo tentativo di far cadere il Governo sottraendo voti legittimi del Pdl. Sono loro che hanno vissuto una incredibile sconfitta". Ad una domanda sulle eventuali dimissioni del presidente della Camera Fini, La Russa ha replicato: "E’ un problema suo. Io credo che una cosa voleva Fini, giocando anche dal suo scranno, e’ cioe’ che si dimettesse il Governo. Ma sono stati sconfitti. Io non ho soddisfazione per la vittoria bensi’ per il fatto che si e’ dimostrato che hanno anche strategie sbagliate. Ora accadra’ che chi voleva che il Governo cadesse se lo ritrovera’ piu’ unito e piu’ in carica di prima".
Fiducia al Governo
“La compravendita dei parlamentari non e’ quella fatta dal Pdl ma e’ quella in corso da esponenti di alto livello del Fli per bloccare i ripensamenti". Lo ha affermato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, parlando fuori Montecitorio rispondendo cosi’ al leader dell’Idv, Antonio Di Pietro dopo le accuse lanciate. "Non so a quale compravendita si riferisca Di Pietro a quella che ha fatto passare 60-70 voti all’opposizione? A quella che ha fatto passare La Malfa con l’opposizione? O ai colloqui che ci sono anche in questo momento in corso da esponenti di alto livello del Fli per bloccare ripensamenti? Se si riferisce a quello si faccia un esame di coscienza". La Russa si e’ comunque detto "ottimista, penso che sia alla Camera sia al Senato la maggioranza avra’ piu’ voti dell’opposizione".
"Le dichiarazioni del presidente della Camera di ieri sono sorprendenti, ora vediamo le decisioni finali di Fli e dei singoli esponenti. Molti hanno aderito a Futuro e Liberta’ con l’intenzione di rinegoziare il patto di governo e oggi il premier ha dato ampio spazio su tutti i temi, dalla legge elettorale all’economia. Se l’intento di Fli e’ invece il ’T.t.b’, cioe’ tutto tranne Berlusconi, singoli parlamentari finiani potrebbero riconsiderare le loro scelte". Lo ha affermato il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri sull’orientamento di voto delle ’colombe’ finiane in vista del voto di fiducia.
venerdì 3 dicembre 2010
PdL: "il fallimento dell'Amministrazione Fanfani"
giovedì 2 dicembre 2010
Scuola: Luca Valdambrini; "no alle occupazioni"
Ormai dal 2008 a questa parte, l’Università è diventata un terreno di battaglia dove diversi schieramenti si affrontano da Nord a Sud senza esclusione di colpi. Il pomo della discordia si chiama Riforma Gelmini. Adesso siamo agli sgoccioli!
Scrivo perché dato il mio ruolo all’interno delle rappresentanze studentesche le quali mi vedono in duplice funzione tra Siena e Arezzo, vorrei porre l’attenzione su certi aspetti riguardante l’Ateneo di Siena del quale fanno parte le facoltà aretine. Spesso molti non si ricordano che Arezzo in fatto di università è influenzata notevolmente, se non totalmente, da quello che sta succedendo a Siena.
Personalmente, sono stanco di vedere le solite pagliacciate tristi mosse da una certa frangia della sinistra nei TG, giornali, blog ecc. Con questo non voglio dire che non bisogna protestare, ma io mi domando se queste persone o ragazzi che fomentano scenari post-apocalittici negando qualunque riforma a priori, sappiano quello che fanno. Vorrei sapere quanti di loro hanno letto e capito la riforma dal primo al 25° articolo. Se sanno come funziona un CDA oppure che cos’è una fondazione? Se hanno capito chi e che cosa questa riforma va a colpire? Sanno che sono stati tagliati i fondi delle borse di studio ma sono stati introdotti i prestiti d’onore. Sanno cosa sono i prestiti d’onore?? E altro ancora: Si veda DDL GELMINI.
Visto e ormai preso che questo decreto non piace; perché non sono queste stesse persone a proporre una “controriforma” Gelmini costruttiva? Sarebbe più utile invece di stare a occupare aule creando disagio e non facendo entrare gli studenti.
La risposta è semplice ve la dico io! Non hanno idee e ragionano per “partito” preso. La cosa più eclatante che sono stati proprio i loro amici quelli che sono contro la riforma ad aver disastrato i conti dell’Ateneo; gli stessi i quali poi mandano i ragazzi in piazza a protestare. Sono tutti contro la presenza di enti privati nel consiglio di amministrazione dell’Università quando allo stato attuale sono presenti nello stesso i rispettivi rappresentanti di CGIL, MPS, Provincia e Regione.
Ora voglio pubblicare un po’ di dati in cifre perché forse ancora molti non hanno capito cosa sta avvenendo e come il sistema Siena si è autoalimentato fino adesso giustificando il tutto con la scusa dell’errore tecnico per insabbiare la voragine nel bilancio pari ha 200 mln di €
Fondo annuale di finanziamento: 119 mln di € (di questo non è scritto da nessuna parte che non verrà più erogato)
Contributi Statali: 19 mln € (i quali per 6 anni l’Unisi non ha pagato)
Tasse Universitarie: 27 mln € (30% in più in 6 anni)
Spese per il personale 165 mln € e ricordo che Siena ha 1 dipendente ogni 3,7 studenti.
Facciamo un po’ i conti con la calcolatrice! Ma è necessario tutto questo personale?
Restringendo la prospettiva ad Arezzo, su quest’ultimo punto mi sono dibattuto di recente su una questione che riguarda come esso venga gestito nelle facoltà aretine. Io mi ritrovo con 2 dipendenti una per turno nella biblioteca alla Cadorna quando a Lettere (che si permette anche di occupare) ce ne sono ben 13 in 2 turni! Negando la disponibilità a ingegneria ed economia per coprire i turni in caso di malattia degli addetti. Ergo se una delle due dipendenti si ammala la biblioteca resta chiusa! Non contiamo poi gli impiegati nella miriade di uffici nelle palazzine al Pionta. Partendo da questo esempio chissà la situazione del personale da riordinare nel resto dell’Ateneo!
Inoltre denuncio il fatto dei recenti lavori di rinnovo, nonostante la situazione poco florida, di ambienti e uffici presso le facoltà di lettere quando alla Cadorna non viene nemmeno garantito il parcheggio ai professori che vengono da Siena a vantaggio dei dipendenti del comune. Questo è “razzismo” al contrario fatto in casa! Paradossalmente al Pionta si permettono anche di occupare o di manifestare senza sentire mai voci fuori dal coro. Ci illuminino quelli che guidano la mobilitazione cosa hanno da lamentarsi? Anzi facessero il posto agli studenti di ingegneria ed economia, liberando le palazzine oltre che dall’occupazione anche dai corsi di laurea di 7 studenti, sarebbe meglio per tutti quanti.
In generale è evidente che una riforma dell’Università è doverosa, al contempo, la comunità aretina dovrebbe prestare molta più attenzione alle proprie facoltà, specie in questo momento, e non assecondare le solite proteste dei collettivi lasciando da parte almeno per una volta mire campanilistiche contro Siena. Cose che non vengono fatte, perché si preferisce invece cavalcare proteste, dissenso e seminare voti. Adesso però ci andranno i collettivi a spiegare agli studenti come possono laurearsi in tempo con la didattica bloccata.
L’università è una risorsa, serve a garantire una futura classe dirigente e borghese alla città e provincia. Non possiamo continuare a essere così qualunquisti e credere di fare vacche grasse all’infinito. Purtroppo le Baronie universitarie sono una brutta gatta da pelare. Con la riforma i bilanci degli atenei in deficit verranno gestiti direttamente dal Ministero come è giusto che sia quando una cosa non si regge in piedi ne contabilmente ne strutturalmente. Come si suol dire…E’ finita la pacchia!
A ognuno le proprie idee ma che almeno tutti prima si informino e leggano il decreto invece di mettere i cartelli in capo alle statue.
Luca Valdambrini
Consigliere Facoltà Economia AU Siena
martedì 30 novembre 2010
giovedì 25 novembre 2010
Area ex Lebole: dalla chiusura dell’impresa al “fallimento” di Fanfani

mercoledì 17 novembre 2010
DIFFAMAZIONE PARTIGIANO: CASSAZIONE ASSOLVE SENATORE PDL

I fatti risalgono al 2000. Il 10 gennaio si tenne il consiglio comunale dove fu discussa una mozione su Fanciullacci durante la quale Totaro, consigliere comunale di An, lo defini' ''vigliacco assassino''; due giorni dopo lo stesso giudizio fu riportato in un'intervista concessa a un quotidiano. La famiglia di Fanciullacci, in particolare la sorella, denuncio' per diffamazione non solo Totaro ma anche i consiglieri comunali che firmarono un comunicato stampa di sostegno all'attuale senatore del Pdl. Nel tempo quattro di quei consiglieri sono stati assolti. Invece, dopo esser stati assolti con formula piena in primo grado sia Totaro sia un altro consigliere comunale di An, poi del Pdl, Stefano Alessandri, nel maggio 2009 la corte di appello cambio' l'orientamento della vicenda ravvisando per entrambi il reato di diffamazione anche se prescritto e stabuilendo il risarcimento simbolico. Stasera la Cassazione ha assolto alla stessa maniera di Totaro anche Alessandri, che nello stesso procedimento era co-imputato con il senatore.
giovedì 11 novembre 2010
12 novembre 2010: Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili
A partire da quest’anno, il Parlamento Italiano ha istituito all'unanimità la "Giornata della Memoria per i caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace", da osservare il 12 novembre, proprio il giorno della strage di Nassirya.
Azione Giovani Arezzo e i movimenti Azione Universitaria e Azione Studentesca intendono ricordare le vittime dell'attentato alla base italiana nella città irachena e tutti i militari e civili caduti nelle missioni internazionali di pace, che con coraggio, con passione e con senso di umanità hanno messo al servizio dell'intera comunità la loro capacità e il loro impegno, sacrificando la propria vita.
Andrea Mazzielli
Presidente Provinciale Azione Giovani – Giovane Italia
Consigliere Circoscrizione 2 Fiorentina – Arezzo
Luca Valdambrini
Responsabile Azione Universitaria Arezzo
Andrea Barbagli
Responsabile Azione Studentesca Arezzo
mercoledì 3 novembre 2010
Macrì: “Altro che raschiare il barile! Qui si confezionano bidoni”
domenica 17 ottobre 2010
Macrì: “A luglio avremo un solo festival e si chiamerà Arezzo Wave”
“Non ci sono più soldi, non si fa più niente. Le parole del Sindaco Fanfani risuonano ancora come una scure abbattutasi sulla cultura in città. Ma si sa, verba volant… così a distanza di pochi giorni è cominciato un balletto molto simile a un giro di valzer, genere dove, come noto, è lecito cambiare partner a seconda della propria volubilità.
Eureka, diranno i tanti nostalgici! Torna Arezzo Wave. Certo, ma perché rispedire al mittente il Play-Art? Teniamoci stretto anche questo. Ma se i soldi non ci sono? Allora facciamoli entrambi. Un po’ di ecumenismo democristiano non guasta.
Credo che non ci resta che scherzare, parafrasando il ‘piangere di un noto film di Benigni e Troisi, sulla confusione di proclami a cui il Sindaco Fanfani ci ha costretti in tema festival estivi nel giro di una settimana. Tanto che possiamo concludere che se anche i soldi venissero trovati, non si saprebbe come spenderli dato che non si sa che fare.
O meglio, si sa benissimo: lanciare annunci a fini meramente elettoralistici per recuperare quei giovani scontenti per la dipartita di Arezzo Wave verso altri lidi. Una perdita imputabile proprio a una giunta di centrosinistra! Primo aspetto da evidenziare: come può un Sindaco in scadenza impegnarsi per l’estate 2011, quando potrebbe non essere più in carica, sia in termini programmatici che di risorse pubbliche? Infatti, se anche non viene iscritto a bilancio alcun contributo diretto a favore di uno o due - ma facciamo anche tre! - festival, l’appoggio in termini logistici che manifestazioni del genere richiedono può essere monetizzato in decine di migliaia di euro. Di soldi pubblici. Non sarebbe buona regola di correttezza amministrativa quella di astenersi da promesse e impegni per una data nella quale non è scontato poterli mantenere? Non somiglia tutto questo a un farsi campagna per le prossime scadenze primaverili? Una campagna, come sopra rilevato, talmente scomposta che sembra di essere improvvisamente passati da un Sindaco che non fa nulla senza comunicare nulla a un Sindaco che continua a restare inerte, perché cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, ma che si diverte ad annunciare tutto e il contrario di tutto.
Nel luglio 2011 sarà il centrodestra a gestire Arezzo Wave. Perché noi lo abbiamo sempre sostenuto, fino ai 250.000 euro annuali che mettevamo a disposizione di Valenti, continueremo a sostenerlo e valorizzarlo evitando di affiancarlo di eventi nati per caso in questo quadriennio e che si sono trascinati suscitando entusiasmo soltanto in ristretti entourage. Chiaro, no?”.
venerdì 15 ottobre 2010
PDL: MINACCE MORTE A SENATORE TOTARO

'Chi cerca di intimorirmi sappia comunque che otterra' l'effetto contrario. Continuero' la mia battaglia a difesa dei valori in cui ho sempre creduto e nei quali credero' sempre', scrive Totaro.
venerdì 8 ottobre 2010
Studenti aprite gli occhi!

domenica 3 ottobre 2010
Macrì: “sul Saracino torna finalmente protagonista il Consiglio Comunale”
giovedì 16 settembre 2010
Macrì: “Stop alle macellazioni rituali e basta con il politicamente corretto della sinistra sull’immigrazione”

Soluzioni che partono da un assunto: non possiamo negare l’esistenza di problemi che sorgono quando non governiamo il territorio, quando le amministrazioni come la nostra comunale, consentono la nascita di interi quartieri abitati da immigrati o addirittura lasciano aprire una moschea in un edificio adibito a magazzino. La politica dei ghetti è finta e falsa solidarietà. E se non c’è posto per tutti, molte saranno le persone che possono diventare manovalanza per la criminalità organizzata, la prostituzione, lo spaccio di droga. Quando si preferisce tollerare anche il peggio, in onore del “politicamente corretto”, si avallano le peggiori forme di schiavitù moderna. Si consentono strappi e deroghe alle leggi e ai regolamenti locali, permettendo che si celebrino riti religiosi in scantinati pur di dire: “noi siamo per la tolleranza, noi siamo quelli aperti, i buoni”. Non possiamo più stare a questo manicheismo di sinistra: dobbiamo dire in maniera chiara che come un prete cattolico o protestante non può celebrare messa in un locale non idoneo, così un imam non può fare altrettanto.
Allo stesso modo ritengo la macellazione rituale una orrenda pratica di morte che infligge agli animali inutili sofferenze. Il diritto di culto non può invadere, privandogliene, la dignità di un animale, che pur destinato alla macellazione industriale ha tutto il diritto di non soffrire. In Italia purtroppo c’è una legge assurda approvata da un governicchio nel 1998 che prevede che i diritti degli animali sono tali a meno che non vengano torturati per religione. Questa legge va abrogata immediatamente e quindi mi farò portavoce nei confronti dell’attuale governo di questa istanza. Nel frattempo chiedo al Prefetto di Arezzo, al Sindaco di vigilare su questa pratica, chiedendo che nelle macellerie non venga venduta carne di animali uccisi in tal maniera. Non solo le istituzioni devono fare il possibile per evitare questa orrenda pratica ma il senso civico non può permettere un tale rituale, così come poligamia e infibulazione. È inutile che l’assessore Cecchini partecipi solo a tavoli istituzionali e faccia collezione di uscite sulla stampa, nel segno ovviamente del “politically correct” presunto progressista che non perde tempo a invocare una moschea, ma è opportuno, visto che ha la delega alla salute degli animali, che ci proponga dati e numeri precisi sulla macellazione rituale. Nei prossimi giorni depositerò una interrogazione consiliare su questo argomento, ma rimane il fatto politico che per il centro sinistra la laicità delle istituzioni è da rivolgersi sempre e solo nei confronti della chiesa cattolica, mentre per altre religioni è pronto a mostrare il collo, in questo caso non il suo, ma dell’agnello o del cavallo di turno.
lunedì 13 settembre 2010
Una volta ancora...arrivederci ad Atreju 2011

lunedì 30 agosto 2010
LA RUSSA: Il velo integrale e' una violenza contro le donne musulmane
GASPARRI: La politica di Sarkozy sugli immigrati e' giusta, l'Italia impari da lui
sabato 17 luglio 2010
La Russa: «Se nel Pdl prosegue instabilità si torna alle urne»
La storia italiana dice che in un clima di instabilita’ permanente, il voto anticipato e’ possibile”. Lo afferma il coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa, che in un’intervista al Corriere della Sera sostiene che ”l’unica cosa che non possiamo permetterci e’ una tregua che non risolve nulla e porta a perpetrare questa guerriglia continua. Con Fini la speranza e’ che, come fu con Bossi, si ritrovi una grande intesa e si riprenda il cammino in un clima di riconciliazione generale”. La Russa non nasconde il suo pessimismo ”ma e’ anche vero – dice – che alternative in campo non se ne vedono”.
sabato 10 luglio 2010
Macrì (PDL) ottimo il richiamo all'unità ma il confronto si fa dentro il Pdl
mercoledì 23 giugno 2010
Mazzielli (Giovane Italia): Maturità, il tema sulle foibe è un’autentica svolta
martedì 22 giugno 2010
Maturità, la prima volta delle foibe Entusiasti gli esuli, la destra esulta
La prima volta delle foibe in un esame di Stato. E la prima volta - anche se in un'appendice - in cui viene utilizzata una dichiarazione di Mussolini come documento per costruire un tema. La scelta del Ministero dell'istruzione è destinata a non passare inosservata. Soprattutto a destra, che esulta e parla di un'autentica svolta.
giovedì 17 giugno 2010
Sen. Achille Totaro su nomine "Generazione Italia" in Toscana
sabato 29 maggio 2010
Lettera aperta del Capogruppo di AN-PDL Francesco Macrì al Sindaco Fanfani
mercoledì 26 maggio 2010
Arezzo: flop telecamere in città
lunedì 24 maggio 2010
“Il caso Brezzi-Ambrosio sempre più imbarazzante”
Leggo da un giornale abbastanza conosciuto che l’affaire Brezzi - Ambrosio è sbarcato agli onori della cronaca nazionale. Dalle dichiarazioni dell’assessore Brezzi si legge una sempre maggiore difficoltà a difendere un operato indifendibile anche con delle affermazioni del genere: “i vertici tecnici del Comune mi hanno garantito della legittimità dell’operato”.
Su questa affermazione viene meno la caratura politica di un uomo che conferma che l’unica attività alla quale rimane molto affezionato è scaricare la responsabilità, oggi, sui tecnici. Premesso che un conto è la legittimità degli atti amministrativi e un conto è l’opportunità di questi, al Professor Brezzi sfugge tuttavia il passaggio cruciale che obbliga noi uomini politici a rispondere delle attività svolte quando ricopriamo il ruolo di assessori. Questa responsabilità nasce dal fatto che ci presentiamo agli elettori e ci proponiamo punto d’ascolto e punto di gestione per il bene collettivo. Questo può apparire retorico ma in realtà è molto, molto concreto ed è il motivo per cui gli assessori debbano rispondere ai cittadini del proprio operato. Ma questa sensibilità non può essere patrimonio di Brezzi, che è assessore, non va dimenticato, scelto da “sua maestà” in persona senza passare al vaglio degli elettori. Sì, sento già l’obiezione: tutti gli assessori sono scelti dal Sindaco e anche Lucherini delegava i propri fiduciari! Ma un conto è essere nominati assessori dopo avere affrontato le elezioni amministrative e preso centinaia, se non migliaia, di preferenze, legittimati dunque da un elettorato che non possiamo trascurare una volta assunto l’incarico di giunta. Un conto è stare lì per regalia proveniente dall’alto. Nascondersi dietro la legittimità data dai tecnici è imbarazzante prima di tutto per l’assessore stesso che pone in essere una così assurda difesa e in secondo luogo anche per quei tecnici che un domani dovranno continuare a lavorare con questo alto profilo di uomo politico.
Volevo inoltre ringraziare il presidente della Commissione Consiliare Cultura che ha voluto convocare martedì pomeriggio Brezzi per una audizione ufficiale. Aspetteremo con grande curiosità l’esito di questa commissione per presentare successivamente in una conferenza stampa i prossimi passi politici che intraprenderemo su questa vicenda. Ne posso anticipare uno: chiederò in consiglio la modifica dell’erogazione dei contributi a favore delle associazioni culturali eliminando la possibilità di affidamenti diretti, obbligando per qualsiasi erogazione l’assessorato a promuovere comunque un avviso pubblico. In secondo luogo proporrò una card di identità per le associazioni, una sorte di anagrafe comunale dell’associazionismo. In questa card dovranno essere contenuti dati tipo: anno di costituzione, regolarità contributiva e di pagamenti nei confronti di dipendenti e fornitori, obbligo di pubblicare nel sito internet del Comune i rendiconti contabili e amministrativi delle iniziative co-finanziate dal Comune e, per le associazioni che all’anno superano i 10.000 euro di contributi, l’obbligo di pubblicare sul sito internet del Comune i propri bilanci annuali. Forse così daremo una sterzata alla cattiva gestione e daremo a tutti una reale opportunità di misurarsi con gli eventi e la cultura cittadina.
domenica 16 maggio 2010
Il crepuscolo della giunta Fanfani

E’ inutile dire che l’assessorato di Camillo Brezzi è da sempre latitante in ordine a chiarezza e trasparenza. Questo è testimoniato anzitutto da moltissime interrogazioni, ove già da tempo si sono chiesti dati e cifre (ne è un esempio lo sperpero della mostra della Minerva e dei Della Robbia su tutto con la cifra parabolica di oltre 2 milioni di euro per complessivi 50.000 miseri visitatori in 6 mesi) e a cui tutt'oggi nessuno si è mai degnato di dare risposte. Oggi è abbastanza chiaro che ci si trova davanti ad una figura politica, quella di Camillo Brezzi, sicuramente sbiadita e non dall'età, ma dal suo modo di concepire la politica in senso baronale.
Gentile professore è duro accettare le critiche, ma le garantisco che è ancor più duro per la città sopportare lei e le sue strategie culturali, frutto di continui esborsi da parte delle casse comunali e dei cittadini, esborsi destinati ad iniziative flop, dove insieme al simbolo del comune vediamo spesso anche il marchio dell'università di Siena. Sono felice che lei rimanga al suo posto e lo sono soprattutto sul piano politico, visto che la sua permanenza in giunta favorirà ancor più la nostra prossima vittoria. Comunque rinnoverò in consiglio comunale la mia interrogazione ma non solo: le preannuncio anche che chiederò lumi sui suoi ultimi acquisti di libri.
Francesco Macrì
giovedì 13 maggio 2010
Macrì (An): “Malcostume e intimidazione al Comune di Arezzo”
domenica 9 maggio 2010
Anche i giovani ora puntano alla politica
Gli oltre 23 mila amministratori giovani dei Comuni italiani rappresentanto il 18,8% del totale degli amministratori comunali, contro il 9% delle Province, il 2% delle Regioni e il 3,5% dei parlamentari under 35% sul totale degli eletti. Il 70% degli under 35 svolge la propria attività nei piccoli Comuni, mentre il 19% riveste il ruolo di assessore e l'1,6% del totale dei giovani amministratori è stato eletto alla carica di sindaco.
Nel rapporto vi è anche una rappresentazione della distribuzione sul territorio dei giovani amministratori: più della metà è stata eletta nelle regioni settentrionali (51,1%); il 15% al Centro; il 23% nel Mezzogiorno; l'11% nelle isole. Vi sono anche i giovanissimi, nati negli anni '90: sono 117 consiglieri e cinque assessori.
sabato 1 maggio 2010
“Un’amministrazione recidiva sulla trasparenza: un’altra trattativa privata a dir poco discutibile”
Quanto avvenuto nell’ultima seduta di Consiglio Comunale mostra la cifra di questa amministrazione in termini di trasparenza e imparzialità. Siamo stati costretti, noi consiglieri, a sentire l’illustrazione e a votare una pratica che porta il Comune di Arezzo ad acquistare l’immobile dell’istituto Santa Maria Consolatrice nel centro storico della città per realizzarvi 19 mini appartamenti di varia tipologia e dare una risposta alle esigenze abitative delle ragazze madri. Bene, un contratto di questo genere, è stato fatto a trattativa privata! Questa forzatura è stata mascherata giocando sulla prevalenza delle finalità sociali sottese all’operazione e sulla sussistenza di un finanziamento regionale a fondo perduto in scadenza.
Diciamo subito che la scusa di finanziamenti regionali in scadenza non può far compiere forzature di questo tipo, anche perché siamo di fronte, a questo punto, a un vizio reiterato: l’acquisto di immobili senza bandi pubblici. Cos’è il Comune, un’agenzia immobiliare? È stato davvero emblematico ascoltare l’assessore Caporali e il dirigente, entrambi hanno palesato un’evidente difficoltà dimenandosi tra impossibilità di fare un bando pubblico per ristrettezza dei tempi, certificando così la disorganizzazione dei loro uffici, e giri di parole per giustificare un’operazione che privilegia un soggetto per scelta politica. Perché proprio quel soggetto? Perché non hanno trovato il tempo per partecipare al bando regionale senza ridursi agli ultimi giorni? Perché si è voluto ‘copiare’ l’ex primo rettore della Fraternita che a trattativa privata aveva acquistato immobili al prezzo doppio, si è poi scoperto, di quello reale? I protagonisti non sono stati in grado di fare un bando pubblico o non volevano farlo?
La legge, anzi la Costituzione italiana, pone principi imprescindibili sull’andamento della Pubblica Amministrazione: a maggior ragione quando si acquista un immobile, e si muove dunque denaro pubblico a vantaggio di un soggetto, essi vanno rispettati senza se e senza ma. Senza, soprattutto, le arrampicate sugli specchi di cui l’assessore Caporali e il Pd, i responsabili politici della vicenda, sono stati protagonisti: faccio questa affermazione con cognizione di causa ribadendo innanzitutto che dopo l’illustrazione in Consiglio Comunale dell’assessore la pratica prefigurava una vicenda ancora più oscura e nebulosa che in partenza, e che, non a caso ha ottenuto solo 13 voti e settori più prudenti della maggioranza stessa si sono astenuti dal votarla.
martedì 20 aprile 2010
Università Arezzo: le Istituzioni scelgano da quale parte stare.
Analizzando i dati reali questo corso di laurea conta quasi 600 iscritti, di cui 150 al primo anno e secondo i dati forniti da “Alma Laurea” risulta fra i migliori corsi dell’Università di Siena in quanto a possibilità di occupazione nel mondo del lavoro dopo il conseguimento del titolo di studio.
In una recente indagine l’amministratore delegato del consorzio Polo Universitario Aretino, Caterina Tristano, ha reso noto che i tremila studenti universitari iscritti ai corsi aretini dell’Ateneo senese spendono 9 milioni di euro e che sarebbero oltre 17 milioni i soldi persi dal territorio se questi studenti cercassero una formazione altrove. E’ evidente che l’Università non rappresenta solo un valore culturale per una città come Arezzo, ma anche economico, una ricchezza derivante soprattutto dalla presenza di studenti provenienti da altre città e regioni. Senza dimenticare che la mancanza di strutture universitarie priverebbe la città di queste risorse e provocherebbe un notevole incremento della spesa delle famiglie, che dovrebbero mantenere i propri figli presso altre sedi universitarie.
D’altro canto c’è da ricordare il sistema prepotente con cui l’Università di Siena considera i distaccamenti di Arezzo e Grosseto, senza mai applicare un’effettiva parità di immagine e di offerta. Questo si evince anche dal fatto che venendo a mancare i soldi per pagare il mezzo di trasporto ai professori che devono trasferirsi ad Arezzo o Grosseto, si preferisce tagliare di colpo i due distaccamenti piuttosto che andare a verificare i conti amministrativi dell’ateneo.
Dopo aver ricordato questi dati oggettivi, i principali soci fondatori del consorzio polo università aretino devono fare alcune riflessioni: È meglio investire 7,7 milioni di euro nel parcheggio multipiano dell’ospedale San Donato, che incrementa gli attuali 600 posti auto di nemmeno 150 unità, o salvare l’università ad Arezzo con una spesa inferiore all’1% di questa cifra? E’ meglio costruire la Casa delle Culture con una spesa di 888.000 euro, della quale non si capisce l’utilità, o permettere ai giovani di poter continuare a frequentare un corso universitario nella propria città? E’ meglio l’acquisto di 410 cestini rossi non differenziati ad un costo di 180.000 euro o salvare l’università di Arezzo con 60.000 euro? E’ meglio contribuire all’organizzazione fallimentare dei festeggiamenti del Capodanno aretino con ben 24mila euro, fra l’altro mai svoltisi, o sostenere un corso di laurea nella stessa città con poco piu’ del doppio di questa cifra? E’ meglio continuare ad ostinarci nel fare costosi sondaggi e convegni con relativi rinfreschi sul futuro delle Circoscrizioni (quando sappiamo che ad Arezzo nel 2011 non ci saranno piu’) o investire quei soldi per garantire un percorso di studio universitario nella nostra città?
L’elenco potrebbe essere molto piu’ lungo, ma in questo momento ci interessa che Comune, Provincia di Arezzo e tutti gli altri soggetti coinvolti selezionino le priorità da affrontare con l’auspicio che una volta tanto si ricordino veramente dei GIOVANI.
Andrea Mazzielli
Presidente Provinciale Giovane Italia – Azione Giovani
Consigliere Circoscrizione 2 Fiorentina - Arezzo
Luca Valdambrini
Responsabile Azione Universitaria - Arezzo
Consigliere di Facoltà di Economia
giovedì 15 aprile 2010
Arezzo: la rabbia degli studenti di Economia
lunedì 12 aprile 2010
C’e bisogno di spazi di aggregazione di destra. L’esempio? Casaggì
tratto da: http://stranaopinione.wordpress.com/2010/04/12/ce-bisogno-di-spazi-di-aggregazione-di-destra-lesempio-casaggi/
lunedì 5 aprile 2010
Centro Sinistra al maschile
