Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 02/11/08 - 09/11/08

venerdì 7 novembre 2008

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mercoledì 5 novembre 2008

Presidenziali USA: Obama sarà il nuovo presidente.

E con buona pace dei sinistrorsi di casa nostra, cambiera poco o nulla sotto alcuni punti di vista; perchè tutti i grandi sostenitori europei ed italiani del neo-presidente da Veltroni in giù, si sono accuratamente "dimenticati" di dire che Obama non è assolutamente contro la pena di morte e nemmeno contro il libero commercio delle armi da fuoco.

Ciò che invece cambierà sicuramente saranno la politica degli USA e la loro posizione in IRAQ: Obama aveva più volte promesso un piano di ritiro rapido e probabilmente manterrà fede agli impegni presi.
Le ripercussioni di questa scelta potrebbero essere decisamente negative: la tanto criticata politica estera di Bush aveva comunque ridotto ai minimi termini il terrorismo ed al-Qaeda rendendo possibile elezioni libere e democratiche in Iraq.
La nuova politica di Obama rischia di far ripiombare nel baratro lo stato iracheno e indebolire il ruolo di Gendarme mondiale degli Stati niti.

Ma il cambiamento più grande è comunque rappresentato dallo stesso neo-presidente, il quarantaquattresimo ma il primo di colore in un paese che solo una quarantina di anni fa ha abolito le ultime leggi razziali ancora presenti.
Un presidente che ha comunque riavicinato alla politica molti giovani americani e molti afroamericani e mlti ispaici che vivono negli USA.
Un presidente che incarna non solo il cambiamento ma anche il sogno americano.

L'ultima picola riflessione è sullo sconfitto, il senatore dell'Arizona McCain: dopo aver chiamato Obama per congraularsi per la sua vittoria, si è presentato davanti ai suoinel quartier generale i Phoenix dichiarando: "Ho avuto il privilegio e l'onore di congratularmi di persona con Obama" ed ha aggiunto ""Questo é il mio fallimento, non il vostro".
Un vero esempio di correttezza e senso delle istituzioni.

Comunicato Stampa di Francesco Macrì

Polo universitario: Arezzo è colonia di Siena, basta con le politiche di Area vasta che penalizzano sempre noi.

«Il Polo universitario Aretino sta sempre più rovinando l’Università di Siena. Nonostante che il Comune e la Provincia di Arezzo contribuiscono finanziariamente, oggi piangono un buco da 145 milioni di euro generatosi a causa di una gestione allegra delle risorse e da carrozzoni inutili come il Polo stesso. Basterebbe prendere il caso Siena per giustificare al massimo il Decreto Gelmini. Si legge sull’ultimo numero di Panorama: “Quanto si spende per i nuovi poli distaccati è un enigma impenetrabile. Gli unici dati riguardano la sede di Arezzo, la più vecchia e popolata. Costa 15 milioni di euro l’anno ma porta introiti modesti: 3,5 milioni arrivano dalle tasse studentesche e 800 mila euro da una società consortile di cui fa parte anche l’ateneo. La differenza è un passivo di 10,7 milioni”».

«Ebbene: Per ripianare questo mega buco, ora l’università di Siena ha nominato Brezzi come coordinatore di un gruppo di lavoro per il risanamento economico. Brezzi è professore certo rispettabile, ma noto agli aretini per essere un amministratore pubblico capace di spendere e spandere i denari pubblici in banchetti, concerti e concertini, nonché organizzatore di iniziative culturali di dubbia necessità o con risultati incerti come l’ultimo flop clamoroso della mostra relativa alla Minerva (450.000 euro per poche migliaia di visitatori)».

«Ora poi ci troviamo di fronte a una incredibile verità: il conflitto d’interessi del Prof. Brezzi che deve gestire il risanamento dell’Università da cui percepisce il suo stipendio, mentre come assessore al comune di Arezzo contribuisce a determinare azioni e contributi a favore del Polo universitario aretino. Ci chiediamo: come possono enti locali strozzati da una politica di Area Vasta ad alimentare un morto che cammina? Con che faccia il sindaco Fanfani attacca la situazione dell’ospedale aretino, quando poi il Pd in Regione – consigliere Ricci compreso – vota a favore dell’Area vasta sanitaria che premia sempre e solo Siena?»

«La nostra ricetta è forte e chiara. Usciamo immediatamente dal PUA. Abbandoniamo un carrozzone che serve solo a garantire stipendi e cattedre, ad alcuni docenti come la moglie di D’Alema. Chiudiamo definitivamente un mondo universitario che è collegato a filo doppio con la politica nepotistica in grado solo di far proliferare cattedre per i soliti noti per insegnare materie assurde. Chiudiamo con la politica del Fanfanismo in cui si vota una cosa per poi dire l’esatto contrario».

«Noi oggi invitiamo Brezzi a dimettersi dalla carica di assessore alla cultura per dedicarsi a tempo pieno al buco dell’Università. Così saremo sicuri di due cose: la prima è che senza Brezzi gli aretini risparmieranno un po’, e la seconda è che, con Brezzi, l’Università di Siena spenderà un po’ di più. E’ ora di rivendicare ad Arezzo la necessità di attivare una sua libera università o un centro di alta specializzazione che si ancori fortemente al suo tessuto locale e produttivo attraverso una politica frutto di una netta presa di distanze da strategie di Area Vasta che determinano uno scadimento di Arezzo e dei servizi per i suoi cittadini. Oggi l’ospedale, poi il diritto allo studio: Arezzo è colonizzata da Siena».

martedì 4 novembre 2008

AMERICA AL VOTO, IL GIORNO DELLA VERITÀ

lunedì 3 novembre 2008

90° Anniversario 1918-2008

4 NOVEMBRE 2008. Il messaggio del Ministro della Difesa, On. Ignazio La Russa, in occasione della Giornata delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale:
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"Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Personale civile della Difesa,

quest’anno ricorre il 90° anniversario di quel lontano 4 novembre 1918 che, con l’armistizio di Villa Giusti, segnò la vittoriosa conclusione della Grande Guerra e il momento culminante della consacrazione dell’Unità nazionale. L’Italia dimostrò di essere una Nazione coesa e forte; un Popolo animato da un convinto sentimento identitario, che non si smorzò nemmeno nei terribili giorni dell’offensiva nemica; anzi, da allora si radicò un profondo senso di patriottismo e consapevolezza dei valori nazionali, divenuto patrimonio comune degli italiani.
Il ricordo di chi si immolò per la Patria e la profonda riconoscenza alle nostre Forze Armate per l’alto senso del dovere dimostrato dai soldati dell’Esercito nelle trincee, sul Grappa, sul Pasubio, sul Carso, nonché parimenti per il valore con cui si confrontarono i nostri Marinai e i primi coraggiosi Aviatori della nascente Aeronautica Militare, sono atti doverosi. In quei dolorosi e drammatici eventi bellici si affermò la coesione tra combattenti e popolazione che da allora alimenta un sentimento di gratitudine nei riguardi dei militari di tutte le Forze Armate e dei Carabinieri che il tempo non affievolisce.
Oggi ci sentiamo vieppiù di dover onorare tutti i Caduti militari: figli di tanti popoli con i quali, finalmente, dopo tante vicissitudini storiche stiamo costruendo un’Europa e un mondo di libertà, democrazia e pace.
Le forze militari nazionali sono sempre più strumento di equilibrio e pacificazione, a tutela e nel rispetto dei valori del diritto internazionale e nell’ambito di più ampie politiche di stabilità. In questo contesto l’Italia, insieme a tanti altri Paesi amici ed alleati, opera da anni in molte aree del mondo per contenere la violenza che colpisce molte popolazioni e per creare le premesse per un nuovo pacifico futuro.
L’Italia, con orgoglio può contare e conta sui propri soldati; e la ricorrenza di quest’anno ci chiama a sottolineare ancor di più la volontà di essere con la gente e tra la gente, per rinsaldare quell’inscindibile legame che unisce militari e cittadini, anche nel ricordo dei nostri Caduti.

Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Personale civile della Difesa,

è importante ricordare il 4 novembre quale fondamentale tappa della nostra storia. In questo giorno significativo, stringendoci intorno al Tricolore per celebrare questa ricorrenza, desidero non solo ricordare le gesta eroiche dei combattenti del 15-18, ma far giungere un pensiero grato e riconoscente a tutti gli uomini e le donne italiani con le stellette, baluardo e fulgido esempio di dedizione a difesa dell’interesse collettivo e a tutela del bene primario ed essenziale della sicurezza, in Patria e nel mondo.

Viva le Forze Armate !
Viva l’Italia! "


domenica 2 novembre 2008

PD DAY ...WALTER DAY