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sabato 18 luglio 2009

Macrì: “tre anni di proclami e nessun atto concreto sulla sicurezza”

"Si è celebrato ieri l’ultimo capitolo di una farsa: la politica sulla sicurezza dell’attuale amministrazione. Tre anni e mezzo a enunciare proclami e partorire poi un mero atto amministrativo, tra l’altro non necessario perché già le disposizioni legislative nazionali sulla gestione dei dati sensibili sono esaustive. Rammento inoltre che la delibera votata disciplina la sola video-registrazione senza prevedere alcunché sul video-controllo, tecnica che, lo dice il nome stesso, è deputata alla vigilanza concreta del territorio tramite un sistema video connesso a una centrale operativa. Che, guarda caso, manca.Questa amministrazione non è attrezzata culturalmente per affrontare una materia sentita come prioritaria dalla cittadinanza in quanto coltiva all’interno un vizio ideologico, quello della estrema sinistra, che frena misure concrete di cui enfatizza il presunto carattere repressivo o la loro natura orwelliana mentre invece servirebbero a garantire presidio della città: utilizzo degli agenti di Polizia Municipale non come gabellieri ma come soggetti impegnati in strade e piazze, turnazione degli stessi per un controllo che sia 24 ore su 24, spazio alla vigilanza privata e alla cosiddetta sicurezza di prossimità. Insomma un programma di misure che si combinino organicamente gestite dal Comune di Arezzo per rilanciare il suo ruolo attivo di garante dei cittadini e non affidarsi soltanto all’impegno delle forze dell’ordine.L’attuale Giunta è incapace di interpretare la ratio della legge che conferisce adesso ai Comuni, in special modo ai Sindaci, poteri sostanziali e il sentimento popolare che non si accontenta certo di una semplice delega al vice Sindaco che ha impostato, per forma mentis, tutta la politica sulla sicurezza in termini ragionieristici di numeri e bilanci. Salvo accorgersi alla fine che il destino del bilancio stesso era affidato a uno strumento come l’autovelox di cui il prefetto ha mostrato la ‘precarietà’. Dispiace infine rilevare come ancora una volta, in buona fede, a salvare questa maggioranza, sia intervenuto il voto dei colleghi dell’opposizione che hanno condiviso di sostenere un Sindaco che non poteva altrimenti contare, se si affidava esclusivamente ai suoi, perfino sul numero legale. Dovere dell’opposizione è certamente quello di votare con la maggioranza sia quando essa propone provvedimenti condivisibili sia, soprattutto, quando essa esiste di per sé. Ad Arezzo, da tempo, ieri in particolare, questa seconda condizione non sussiste. Ecco perché non ho votato a favore di questa modesta delibera convinto che il nostro ruolo debba essere di complementarità e non di supplenza, di aggiunta e non di sostituzione di una maggioranza oramai sfaldata”.
Francesco Macri'
Consigliere Comunale An-Pdl
Dirigente Nazionale AG