Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 29/03/09 - 05/04/09

giovedì 2 aprile 2009

Macri': "il ruolo centrale della Polizia Municipale e le sottovalutazioni della Giunta Fanfani"

Più uomini e risorse per il Corpo.
Ed il centro destra raccoglierà le firme per una seduta straordinaria del consiglio dedicata alla sicurezzaLa Polizia Municipale non può avere un ruolo marginale nella sicurezza della città. Ha ragione il sindacato di categoria: l’amministrazione Fanfani l’ha condannata ad essere utilizzata solo per le multe e per il controllo degli autovelox.
Un danno enorme alla città che vede sottoutilizzate grandi professionalità ed un danno al Corpo della PM che vede svilire sia competenze che aspirazioni.
Ai problemi di oggi si aggiungono quelli determinati in passato e che trovano il loro simbolo nel logo del Pegaso invece che del Cavallino nelle divise e nei mezzi dei vigili urbani. Sono state assegnate funzioni alla Regione Toscana che hanno finito, solo ed esclusivamente, per determinare una minore autonomia e quindi una minore efficacia del nostro Corpo di PM.
Adesso è veramente necessaria una svolta. La richiede l’oggettività della situazione: l’omicidio dell’Orciolaia e la rapina a Saione sono soltanto gli ultimi episodi di una lunga catena. La richiede la disponibilità della PM. La richiedono, soprattutto, i cittadini che hanno bisogno di sicurezza e di qualità della vita.
Per questa ragione, nei prossimi giorni, avvieremo una raccolta di firme per chiedere una seduta aperta del Consiglio Comunale al quale invitare le forze dell’ordine e dalla quale far emergere, finalmente, un ruolo nuovo della nostra PM che deve essere centrale nelle attività di prevenzione ed in quelle sussidiare agli organi dello Stato, da svolgere in pieno e totale coordinamento con essi.
Per questa svolta di qualità, sono ovviamente necessarie alcune condizioni. E cioè che la PM abbia mezzi e risorse adeguate, che il personale attuale sia ulteriormente formato in vista dei nuovi compiti e che gli organici siano, in questa prospettiva, adeguatamente potenziati.
Fin d’ora possono essere fatte, comunque, alcune scelte. Ha ragione ancora una volta il Sindacato quando lamenta un’organizzazione del servizio vecchia di 20 anni e se l’orologio della PM è rimasto fermo, non altrettanto è accaduto a quello della città e delle persone. Oggi la notte è vissuta e, anche in considerazione di nuovi fenomeni sociali, non sempre in modo positivo. Aumentano problemi e rischi per i giovani e per le persone che intendono avere una vita sociale normale, soprattutto nei fine settimana. Il turno di notte per la PM è quindi fondamentale.
Il no che il sindacato ha ricevuto dall’Amministrazione comunale conferma quale orientamento abbia la Giunta Fanfani: in termini di sicurezza si fanno incontri e attività di comunicazione, in modo particolare da parte dell’Assessore alla sicurezza Marconi che scarica responsabilità sul Governo ma non svolge attività concrete e reali. Il centro sinistra conferma la sua storica predisposizione a sottovalutare il tema della sicurezza, anche di fronte ad emergenze reali e tangibili.
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Francesco Macrì
Consigliere An Comune Arezzo
Dirigente Nazionale Azione Giovani

Macrì: “Maggioranza Fanfani finita, il Sindaco valuti l’opportunità di dimettersi”

Il dato politico che emerge dalla vicenda di oggi in Consiglio Comunale è il seguente: assistiamo allo scioglimento della maggioranza politica del 2006, un processo da tempo avviato e che ha raggiunto l’esito finale.
D’altronde la contraddizione implicita in una maggioranza che raccoglieva fin dall’origine posizioni poco conciliabili, come abbiamo sempre denunciato, è adesso conclamata in maniera evidente.
In questi mesi abbiamo assistito a fuoriuscite da gruppi consiliari, rimescolamenti di gruppi, scomparsa di altri, penso a Verdi e Rifondazione Comunista, assessori che rappresentano elettori senza rappresentare i consiglieri e altri sconfessati come è il caso del Partito Socialista con Alessandro Caporali. Oggi, alla prima occasione importante, la realizzazione di un parcheggio multipiano in zona ospedale, abbiamo avuto due segnali politicamente dirompenti:
- senza i voti della Sinistra Fanfani non governa;
- il numero legale è venuto meno per assenza del Sindaco e di 5 consiglieri comunali del PD.
Spettacolo non edificante, da un punto di vista politico, di un Sindaco senza numeri, sparito dopo le prime interrogazioni, timoroso di affrontare le divisioni della sua maggioranza. Maggioranza i cui resti, viste le decisive assenze sopra ricordate, sembrano sfaldarsi come il resto della coalizione.
I modesti risultati di questi 3 anni di amministrazione Fanfani sono sotto gli occhi di tutti e vanno ricondotti a quella contraddizione originaria che ne impedisce l’operato. È arrivato secondo me il momento di fare una scelta coraggiosa per il bene di Arezzo: dimettersi”!
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Francesco Macrì
Consigliere An Comune Arezzo
Dirigente Nazionale Azione Giovani

domenica 29 marzo 2009

I ragazzi di An contenti: contageremo Forza Italia


I giovani di Alleanza nazionale non si fermano più: hanno combattuto le battaglie culturali e politiche ai tempi del Movimento sociale, piangendo per strada qualche compagno di avventura rimasto vittima del terrorismo politico; sono transitati dalle parti di Fiuggi nel 1995 per entrare con entusiasmo nel progetto di Alleanza nazionale firmato da Gianfranco Fin; una settimana fa si sono dati nuovamente appuntamento a Roma per salutare questa esperienza e consegnarla al futuro che avanza, il Popolo della libertà.

Da questo fine settimana si ritroveranno a fianco dei giovani di Forza Italia. Loro, i ragazzi di Azione giovani, come stanno vivendo queste ore? Libero-news.it lo ha chiesto direttamente ad alcuni ragazzi militanti.

Fiorenzuola D’Arda sta in mezzo alla pianura padana, con le colline piacentine che sorgono alle sue spalle. E’ terra di rossi emiliani, dove essere di destra risulta un po’ difficile. Eppure Fabio Gnocchi, 25 anni, nel 2006 è finito per essere consigliere comunale grazie ad Alleanza nazionale che l’ha candidato. «Mi sono avvicinato alla politica grazie alle battaglie di Azione giovani», racconta. «Perché hanno ricordato cose che gli altri non facevano: le foibe, i soldati di Nassirya e i giovani di destra rimasti uccisi». Fabio, come gli altri, non ha paura perché se è anche vero «che in passato abbiamo avuto vedute diverse su certi temi, io non voglio guardare al passato, ma al futuro». Da una provincia all’altra, non si cambia. Su nel Friuli, in quel di Pordenone, c’è Alberto Locatelli a guidare Azione giovani. Nemmeno lui vede con «particolare apprensione» il nuovo passaggio al quale è chiamato. Ed è una costante nelle risposte dei giovani militanti di destra. Entrare nel Pdl, d’altra parte, garantisce una maggiore visibilità, per quanto, sottolinea Alberto, «sia più facile vedere lo scontento che quelli contenti», riferendosi a qualche tuffo nel passato di chi non ha apprezzato l’ultima svolta del partito di Gianfranco Fini. Un Fini che ormai parla da uomo delle istituzioni, come qualche giorno fa, quando ha dichiarato che Mussolini, con gli occhi di oggi – quelli di presidente della Camera – non è più da considerarsi un grande statista.

I giovani del movimento non hanno paura: sapranno andare d’accordo con i colleghi e, promettono, sapranno prendere ciò che c’è di buono da loro e viceversa. Allora nessun rischio di imborghesimento? Assolutamente no, sono pure disposti a indossare qualche volta in più la giacca e la cravatta per andare ai convegni, «noi insegneremo ai ragazzi di Forza Italia a fare volantinaggio». «Tanto noi ci sentiremo comunque dei militanti, pronti a ritrovarsi per mettere su un gazebo o stare in mezzo alla gente, per le strade e nelle piazze», aggiunge Gianmario Mariniello, di Aversa, che considera il passaggio di questi giorni come «il compimento del progetto tatarelliano di un contenitore unico» contro la sinistra. Il processo di fusione sarà comunque ancora un po’ lungo, occorrerà un anno prima che le cose vengano sistemate a livello organizzativo. Nel frattempo continuerà il processo di avvicinamento anche perché già tante cose sono state fatte insieme con gli azzurrini.

Azione giovani ha alle spalle le battaglie per l’autodeterminazione dei popoli, le feste di Atreju, gli scherzi goliardici ai politici che salivano sul palco a Roma. Battaglie che non appartengono solo ad una classe politica, ma che sono patrimonio di un popolo.

Lavinio Prono, scesa da Milano a Roma per seguire i lavori congressuali, ha seguito con attenzione il discorso di oggi di Gianfranco Fini. Un discorso che ha levato di mezzo «qualsiasi dubbio e ha confermato che lui è il secondo leader del Pdl». Sul futuro del movimento giovanile, anche lei, non ha timori o paure perché «i movimenti giovanili da tempo lavorano assieme». Come a voler dire che, in fondo, il Popolo della libertà è nato, prima che tra i capi, tra i giovani. Militanza, impegno e collaborazione: i giovani di An continuano a correre spediti, guardando avanti.

tratto da Libero News