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martedì 11 agosto 2009

Macrì: "come non si realizzano le grandi opere"

A proposito del palasport aretino
“L’incapacità della Giunta Fanfani non ha limite. Il loro motto è ‘non fare e non far fare’. L’ultimo atto di una quotidiana incapacità amministrativa ha fatto scappare quei pochi investitori interessati a un settore importante come lo sport, un settore negli ultimi anni disastrato sia per i grandi sport che per quelli minori.” E’ quanto afferma il consigliere Francesco Macrì, già assessore allo sport della Giunta Lucherini, in relazione alla notizia della mancata realizzazione del palasport che doveva sorgere in zona Pratacci. “Un progetto – prosegue Macrì – avviato dall’amministrazione di centro destra che aveva coinvolto gli assessorati allo sport e ai lavori pubblici con l’obiettivo di dotare la città di una valida struttura polifunzionale necessaria sia per la pratica sportiva che per eventi culturali, musicali e artistici di rilevo. Una struttura in grado di sopperire anche alla mancanza di un teatro cittadino. Il projet financing che noi avevamo definito avrebbe sicuramente consentito la realizzazione di questa importante opera cittadina così come è stato nel caso della piscina comunale, esempio di buona amministrazione in collaborazione con i privati che offre ai cittadini uno dei migliori impianti del territorio. La miopia di questa amministrazione ha determinato l’annullamento del progetto iniziale e ha aggiunto danno al danno con la proposta di un projet diverso che, se realizzato, sarebbe stato dannoso anche per la nostra piscina comunale che da poco ha visto l’approvazione di un ampliamento esterno in chiave estiva e ludico sportiva. I projet rappresentano oggi l’unico strumento virtuoso che gli enti pubblici possono usare per trovare risorse private e realizzare opere importanti per i loro territori. E’ il caso della piscina comunale di Arezzo, una delle prime esperienze italiane in campo sportivo con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Anche per il palasport sarebbe stato così se il projet che noi avevamo proposto non fosse stato “rivisto” facendolo diventare poco appetibile per gli investitori. E’ impensabile trovare risorse private se il Comune non fa la sua parte e non aiuta a stimolare i finanziamenti. Così sono scappati tutti. E Arezzo ha perso l’ennesima occasione per diventare un attraente “baricentro” tra Firenze e Roma grazie ad una struttura realizzata nella tangenziale che sarebbe diventata sede di importanti eventi a alla quale potevamo dare un nome di spessore, dedicandola a sponsor e personaggi di rilievo, come altre realtà hanno fatto”.

Di Pietro furioso col Partito Democratico

Riportiamo di seguito una parte di una simpatica intervista rilasciata dal leader dell'Italia dei Valori, Di Pietro, a Libero. Leggendola si puo' capire il difficile rapporto che lega il partito di Di Pietro al Partito Democratico. In sostanza è evidente come il Pd tenti di realizzare una futura alleanza con l'Udc piuttosto che rafforzare quella con l'Italia dei Valori, mentre Di Pietro sta lavorando ad un accordo con Grillo & C.
Che le ha fatto Nichi Vendola? Lo state attaccando col kalashnikov.
«Vendola si è all’improvviso ammalato di berlusconite, noi siamo la cura, gli stiamo dando ossigeno. Lui non è manco indagato, ma si rende conto che sta nella nave che sta affondando, di cui è il comandante. E invece di ringraziare i soccorritori la magistratura, s’arrabbia»
Esattamente un anno fa noi scrivemmo che Beppe Grillo avrebbe fondato un partito, e si sarebbe alleato con lei in un movimento valutato al 10%. Lei ci disse che era una pirlata. E ora?
«Mo’ sono contento del suo Movimento di Liberazione Nazionale: ha fatto una scelta giusta, combattere dall’interno»
Quelli del Pd non sono contenti
«Pazienza. Alle Europee ho fatto l’8%, da allora sono trattato come un appestato. Chiusura totale. Che a centrodestra lo capisco pure; ma con gli alleati è paradossale. Se ci fa caso il Pd parla sempre di fare alleanze ora l’Udc, ora con la Poli Bortone. A noi manco ci nominano: eppure senza l’Idv non avrebbero un solo consigliere comunale»
Come vede il congresso del Pd?
«Io col Pd non sono in buoni o in cattivi rapporti: semplicemente non ho rapporti. E ahò- se si mettono in testa di ricandidare Bassolino o Loiero l’anno prossimo... Uomo avvisato…»