dalla prossima legislatura.
Mi ricorda molto i buoni propositi dell'italiano medio che decide di mettersi a dieta dal lunedì successivo, rinviando il problema e, in realtà, non affrontandolo mai.
La riduzione di Ministri, Viceministri e Sottosegretari è sicuramente corretta in un'ottica di riduzione dei costi della politica anche se la magagna populista di un governo in affanno è presto svelata: questo governo è composto da più di cento persone (il nuovo decreto ne prevade al massimo 60) tra ministri e sottosegretari. Record negativo della storia della Repubblica.
In questo modo furbesco il signor Prodi spera di recuperare parte di quel consenso che ha perso con provvedimenti come l'indulto (il primo del suo governo) e la scorsa fallimentare finanziaria; ma non lo fa riducendo spese e previlegi del governo attuale, tagliandosi lo stipendio: No, GUAI!
Da buon italiano di sinistra (quindi mediamente egoista ed invidioso) taglia il numero dei ministri del prossimo governo perchè sà perfetamente che non ne farà parte.
I privilegi che non vanno bene sono sempre quelli altrui!
venerdì 9 novembre 2007
giovedì 8 novembre 2007
Comunicato stampa del 8/11/2007
9 Novembre Giorno della Libertà (che nessuno ricorda)
A 18 anni di distanza dalla caduta del muro di Berlino, nessuno sembra più ricordare questa data che invece ha un profondo valore per la storia dell’Europa: l’avvio dello sgretolamento del blocco sovietico da una parte, la nascita di un nuovo orizzonte europeo dall’altra.
Il 9 Novembre è una ricorrenza ufficiale, riconosciuta dalla Repubblica italiana, che con la legge 65/2005 ha istituito il “Giorno della Libertà”: in ottemperanza a tale legge gli enti pubblici sono tenuti a svolgere iniziative di celebrazione e di approfondimento, ma nessuno sembra ricordarlo.
Quali iniziative prenderà il comune di Arezzo e la Provincia per celebrare questa ricorrenza?
Azione Giovani Arezzo è fermamente convinta che ricordare la “Giornata della Libertà” assuma ancor più valore in relazione al “muro” dei diritti negati in Cina, Tibet e Birmania.
Le tre questioni, peraltro strettamente correlate per via dell’occupazione cinese nella terra del Dalai Lama e del palese sostegno del regime comunista di Pechino alla giunta militare birmana, portano alla ribalta muri odiosi che non cadono e anzi si rafforzano grazie ai timori e alle connivenze dell’Occidente: violazione dei diritti umani, negazione della libertà religiosa e delle identità culturali, sfruttamento del lavoro e dell’ambiente sono i paradigmi su cui si regge un sistema totalitario che incarna le abiezioni ideologiche e repressive del comunismo e le peggiori degenerazioni del turbo-capitalismo di stato.
Le istituzioni adesso non possono tacere.
Azione Giovani Arezzo
A 18 anni di distanza dalla caduta del muro di Berlino, nessuno sembra più ricordare questa data che invece ha un profondo valore per la storia dell’Europa: l’avvio dello sgretolamento del blocco sovietico da una parte, la nascita di un nuovo orizzonte europeo dall’altra.
Il 9 Novembre è una ricorrenza ufficiale, riconosciuta dalla Repubblica italiana, che con la legge 65/2005 ha istituito il “Giorno della Libertà”: in ottemperanza a tale legge gli enti pubblici sono tenuti a svolgere iniziative di celebrazione e di approfondimento, ma nessuno sembra ricordarlo.
Quali iniziative prenderà il comune di Arezzo e la Provincia per celebrare questa ricorrenza?
Azione Giovani Arezzo è fermamente convinta che ricordare la “Giornata della Libertà” assuma ancor più valore in relazione al “muro” dei diritti negati in Cina, Tibet e Birmania.
Le tre questioni, peraltro strettamente correlate per via dell’occupazione cinese nella terra del Dalai Lama e del palese sostegno del regime comunista di Pechino alla giunta militare birmana, portano alla ribalta muri odiosi che non cadono e anzi si rafforzano grazie ai timori e alle connivenze dell’Occidente: violazione dei diritti umani, negazione della libertà religiosa e delle identità culturali, sfruttamento del lavoro e dell’ambiente sono i paradigmi su cui si regge un sistema totalitario che incarna le abiezioni ideologiche e repressive del comunismo e le peggiori degenerazioni del turbo-capitalismo di stato.
Le istituzioni adesso non possono tacere.
Azione Giovani Arezzo
PierFrancesco Greci
Vorrei ricordarlo qui, a poco più di un anno dalla sua scomparsa, questo Aretino vero, questo grande uomo, questo amico.
Comubbi Piero nel 2001 e subito ne fui affascinato: le sue teorie sulla politica, la rivoluzione e la cultura erano quanto di più affascinante esistesse per me, il Giuseppe Rubechi di allora.
E Piero sapeva come parlare con i giovani, sapeva come parlare con me.
Mi ha segnato, mi ha lasciato qualcosa, mi ha arricchito e so che di questo sarebbe contento.
http://www.arezzonotizie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=48495&Itemid=2si cliccando sopra si accederà al link di uno scritto di Danilo Petri per Arezzo Notizie in ricordo di Piero.
Di seguito invece una sua poesia:
Non canterò più la notte
Poiché non ci sono più
Tenebre per me.
La luce è eterna
E il buio passa
Ogni giorno.
Ogni tramonto
E’ contemporaneamente aurora
Ed io
Inseguendolo
Non sento il mio tempo
Trascorrere
Pier Francesco Greci
Comubbi Piero nel 2001 e subito ne fui affascinato: le sue teorie sulla politica, la rivoluzione e la cultura erano quanto di più affascinante esistesse per me, il Giuseppe Rubechi di allora.
E Piero sapeva come parlare con i giovani, sapeva come parlare con me.
Mi ha segnato, mi ha lasciato qualcosa, mi ha arricchito e so che di questo sarebbe contento.
http://www.arezzonotizie.it/index.php?option=com_content&task=view&id=48495&Itemid=2si cliccando sopra si accederà al link di uno scritto di Danilo Petri per Arezzo Notizie in ricordo di Piero.
Di seguito invece una sua poesia:
Non canterò più la notte
Poiché non ci sono più
Tenebre per me.
La luce è eterna
E il buio passa
Ogni giorno.
Ogni tramonto
E’ contemporaneamente aurora
Ed io
Inseguendolo
Non sento il mio tempo
Trascorrere
Pier Francesco Greci
mercoledì 7 novembre 2007
Informazione e opinione
….questo è ciò che dovrebbe contraddistinguere un paese democratico ed evoluto quale il nostro.
Perché allora spesso né l’una né l’altra alimentano la voglia degli italiani di avvicinarsi alla politica, di capire davvero cosa si può fare per rendere un paese migliore?
La “crisi della Politica”… se ne è tanto sentito parlare in questi ultimi mesi…problema serio,sì, ma non nuovo. E allora affrontiamolo una volta per tutte e cerchiamo di capire cosa c’è dietro!Cerchiamo di risolverlo, di fare davvero qualcosa per migliorare!
Io credo che ormai questo sistema politico sia saturo, vecchio, malato, e ha bisogno assolutamente di una completa rimessa a nuovo. Non posso che meravigliarmi ogni volta nel vedere come in altri paesi europei a noi così vicini e che storicamente e culturalmente tanto hanno condiviso con gli eventi e la storia italiana, quali Germania, Francia, Inghilterra e persino Spagna possano vantare sistemi politici ben più efficaci e snelli del nostro.
La nostra classe politica è vecchia, il nostro sistema politico ancora troppo maschilista e poco aperto al confronto e al dialogo, il nostro sistema partitico troppo eterogeneo, troppo prolifico di partiti e partitini il cui unico scopo è raccogliere voti da dare alla coalizione cui di volta in volta decidono di appartenere. E allora perché, come lo stesso Fini ieri sera a Primo Piano ha ricordato, non cominciare a mettere una soglia di sbarramento del 5% ai partiti? Si eliminerebbe, almeno, questo fenomeno di multipartitismo estremo che crea tanta instabilità ed incertezza al Governo.
I numeri della politica italiana parlano chiaro e sono cifre enormi. Dal numero dei parlamentari alle spese politiche, dalle stesse auto blu (circa 574.000, a confronto con le 75.000 degli Stati Uniti o le 35.000 del Giappone) agli stipendi di deputati e ministri, perfino di consiglieri regionali, cifre da capogiro rimbalzano in qua e là. Cifre che non corrispondono all’efficacia delle politiche e dell’amministrazione di Governo che i cittadini vorrebbero indietro.
Allora ciò che tutti auspichiamo è che si faccia chiarezza su ciò che la Politica rappresenta in un paese democratico e liberale come il nostro. Fare in modo che l’interesse dei cittadini e del paese corrisponda sempre all’obiettivo primario e non venga affossato da una classe politica che pensa solo a mantenere e alimentare se stessa e che si approfitta dei propri privilegi.
Non bisogna avere paura di cambiare se il cambiamento porta sviluppo e benessere. Rendiamo finalmente il nostro sistema funzionale e moderno!
Chiara
Perché allora spesso né l’una né l’altra alimentano la voglia degli italiani di avvicinarsi alla politica, di capire davvero cosa si può fare per rendere un paese migliore?
La “crisi della Politica”… se ne è tanto sentito parlare in questi ultimi mesi…problema serio,sì, ma non nuovo. E allora affrontiamolo una volta per tutte e cerchiamo di capire cosa c’è dietro!Cerchiamo di risolverlo, di fare davvero qualcosa per migliorare!
Io credo che ormai questo sistema politico sia saturo, vecchio, malato, e ha bisogno assolutamente di una completa rimessa a nuovo. Non posso che meravigliarmi ogni volta nel vedere come in altri paesi europei a noi così vicini e che storicamente e culturalmente tanto hanno condiviso con gli eventi e la storia italiana, quali Germania, Francia, Inghilterra e persino Spagna possano vantare sistemi politici ben più efficaci e snelli del nostro.
La nostra classe politica è vecchia, il nostro sistema politico ancora troppo maschilista e poco aperto al confronto e al dialogo, il nostro sistema partitico troppo eterogeneo, troppo prolifico di partiti e partitini il cui unico scopo è raccogliere voti da dare alla coalizione cui di volta in volta decidono di appartenere. E allora perché, come lo stesso Fini ieri sera a Primo Piano ha ricordato, non cominciare a mettere una soglia di sbarramento del 5% ai partiti? Si eliminerebbe, almeno, questo fenomeno di multipartitismo estremo che crea tanta instabilità ed incertezza al Governo.
I numeri della politica italiana parlano chiaro e sono cifre enormi. Dal numero dei parlamentari alle spese politiche, dalle stesse auto blu (circa 574.000, a confronto con le 75.000 degli Stati Uniti o le 35.000 del Giappone) agli stipendi di deputati e ministri, perfino di consiglieri regionali, cifre da capogiro rimbalzano in qua e là. Cifre che non corrispondono all’efficacia delle politiche e dell’amministrazione di Governo che i cittadini vorrebbero indietro.
Allora ciò che tutti auspichiamo è che si faccia chiarezza su ciò che la Politica rappresenta in un paese democratico e liberale come il nostro. Fare in modo che l’interesse dei cittadini e del paese corrisponda sempre all’obiettivo primario e non venga affossato da una classe politica che pensa solo a mantenere e alimentare se stessa e che si approfitta dei propri privilegi.
Non bisogna avere paura di cambiare se il cambiamento porta sviluppo e benessere. Rendiamo finalmente il nostro sistema funzionale e moderno!
Chiara
martedì 6 novembre 2007
Le contravvenzioni sono tasse occulte...
In molte città gli introiti delle multe superano gli incassi delle tasse locali. L'installazione di autovelox fissi non serve alla sicurezza stradale: infatti molto spesso nei luoghi dove vengono installati gli autovelox già in precedenza statisticamente non c'era un'elevata frequenza di incidenti. Pertanto le migliaia di multe ai cittadini rappresentano una violenza inaudita.
Il compito delle forze dell'ordine, tutte, è quello di prevenire, ricercare ed accertare le infrazioni, non reprimere. Gli autovelox fissi sono strumenti che servono solo per arricchire le casse comunali. Giudizio ancora peggiore per quanto riguarda le automobili civetta piazzate ovunque e pattuglie che rilevano la velocità su tratti in cui i limiti di velocità sono assurdi.
Se chi va oltre i limiti non viene fermato immediatamente può causare qualche incidente prima di ricevere la multa a casa; invece è giusto multare chi va veloce quando quest'ultimo viene fermato in flagrante da una pattuglia: solo così si evitano scontri e la contravvenzione diviene veramente efficace.
Invito pertanto gli automobilisti a rispettare i limiti di velocità e nello stesso tempo a non accettare questo comportamento codardo e vile di questi amministratori comunali.
lunedì 5 novembre 2007
domenica 4 novembre 2007
L'uomo maschio - Eric Zemmour (PIEMME)

Un libro politicamente scorretto; un libro sicuramente "scomodo" per molti dei nostri umonini e donne "moderne".
Zemmour ha il coraggio (e la faccia tosta) di analizzare il moderno rapporto tra uomo-donna-società-lavoro in maniera dissacrante, violando continuamente ed iperbolicamente la comune percezione dei principi di uguaglianza e parità tra i sessi.
L'autore si scaglia apertamente contro il femminismo, colpevole di aver tramutato l'uomo da maschio a femmina, sovvertendo e distruggendo i rapporti di coppia, la famiglia, il mondo del lavoro.
Dopo la lettura viene spontaneo di domandarsi "Sono anche io un uomo moderno? Sono diventato un moderno uomo-donna? Quali sono i miei rapporti con l'altro sesso? E con tutto quello che è tradizionalmente maschile? La società sta veramente diventando femmina?". Domande alle quali l'autore cerca di rispondere per tutta la durata della lettura argomentando in maniera schietta, sintetica, vivace e non-conforme.
140 pagine scorrevoli ma, allo stesso tempo, piene di riferimenti storici, politici e sociali; un pamphlet pungente e denso di concetti, idee, letture personali e spunti di riflesione.
Da leggere.
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