Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 16/11/08 - 23/11/08

sabato 22 novembre 2008

Come si può avere fiducia in Di Pietro?

La persona che fa del populismo la sua principale tattica politica per raccogliere il massimo consenso popolare.
La persona che fa della piazza l'unico luogo per fare politica, nonostante sia eletto in Parlamento e quindi potrebbe influire anche in ambito "istituzionale" nelle scelte politiche.
La persona che è sempre contro tutto e contro tutti a prescindere.
La persona che dice continuamente che questo governo non ha il consenso dei cittadini, nonostante sia stato votato da una larga maggioranza degli italiani alle elezioni di Aprile scorso.
La persona che dice di smascherare gli sprechi, che si allea con Grillo nelle manifestazioni contro le caste e poi risulta presente il Parlamento soltanto nel 26% delle sedute.
Un pò di autocritica, cari signori dell'Italia dei Valori, sarebbe necessaria per rivedere il vostro comportamento politico soprattutto nel rispetto di chi vi ha dato la fiducia alle scorse elezioni e che difficilmente, stando così le cose, ve la riconfermerà!

venerdì 21 novembre 2008

L'impegno di Brunetta

Che il Ministro Brunetta piaccia ad una larga parte degli Italiani è cosa nota; semplicemente è in grado, dati alla mano, di realizzare quello che annuncia.
E ieri sera, in studio a Matrix, su Canale 5, ha dichiarato "Mi prendo l'impegno a nome di tutto il governo per dire che non lasceremo soli i lavoratori che perdono il lavoro".
Impegno che servirebbe a per garantire "una quota di reddito anche a questo tipo di lavoratori, nell'attesa di una generalizzazione dell'indennita' di disoccupazione su cui l'Italia e' arretrata".
Ovvero una piccola grande rivoluzione che dimostra, innanzitutto, il pragmatismo della politica economica dell'attuale governo; pragmatismo al quale si era già convertito il liberista Tremonti e che ora vede annoverato tra le sue fila Renato Brunetta, non a caso 2 tra i Ministri che ci piacciono di più per quello che fanno, più che per quello di cui parlano.

Forza Giulio e Renato!


mercoledì 19 novembre 2008

lunedì 17 novembre 2008

Perchè la Toscana è così "rossa"?

La sinistra nonostante le ripetute azioni di malgoverno locale è comunque riuscita a mantenere quasi intatto il suo potere politico in varie regioni del centro Italia, fra cui Toscana, Emilia-Romagna, Umbria e Marche. E’ evidente che ciò è andato a scapito dello sviluppo di queste regioni, visto che la male amministrazione (di qualsiasi colore politico) porta ad un declino dello sviluppo di un qualsiasi territorio. In seconda battuta tutti sono a conoscenza del fatto che l’alternanza politica è molto importante affinché tutte le coalizioni (sia quella che governa, sia quelle all’opposizione) sappiano che alle elezioni successive lo status quo potrebbe cambiare in maniera molto semplice e veloce.
Cosa che non succede né in Toscana, né in Emilia-Romagna, né in Umbria, né nelle Marche. Infatti le roccaforti rosse riescono a mantenere la loro posizione di dominio tramite semplici, ma efficaci strumenti:

- Alimenta il consenso tramite il denaro pubblico
- Gestisce i voti distribuendo varie prebende
- Tradizione ideologica ancora forte

Il ruolo delle opposizioni di centro-Destra deve essere sviluppato in particolar modo tenendo presenti questi punti, e considerando che il Popolo delle Libertà può e deve rappresentare veramente un alternativa efficiente ed efficace al governo locale delle sinistre. Ormai queste amministrazioni non rappresentano gli artefici del cambiamento, ma subiscono il presente portando avanti ciò che di volta in volta si presenta urgentemente necessario, senza avere quella lungimiranza politica che serve per essere i protagonisti del futuro.

domenica 16 novembre 2008

Libri: La democrazia in trenta lezioni - Giovanni Sartori - Mondadori


Ispirato alla striscia serale andata in onda su RaiSat, questo libro prende in considerazione 30 aspetti della democrazia con trenta pillole del Prof. Sartori.

Più che un vero e propio libro si potrebbe definirlo un ottimo compendio che esplica gli aspetti più importanti della democrazia, scomponendo i concetti che stanno a fondamenta della nostra architettura costituzionale e rendendoli edibili ad un ampia platea (in questo aspetto si avverte che il libro è ispirato anche da un forte linguaggio che si potrebbe definire "televisivo").
Non mancano comunque riferimenti storici e culturali di spessore, che possono fungere da stimolo all'approfondimento e alla lettura: Simth, Tocqueville, Constant, Saint Simon, per citarne alcuni.

Un piccolo manualetto consigliatissmo a tutti coloro che si interrogano sulla politca e sulla politologia ma, sopra tutto, a tutti coloro che sentano la necessità di capire i principi fondanti della nostra democrazia.