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sabato 1 maggio 2010

“Un’amministrazione recidiva sulla trasparenza: un’altra trattativa privata a dir poco discutibile”

Dichiarazione di Francesco Macrì vice-capogruppo di An al Consiglio Comunale

Quanto avvenuto nell’ultima seduta di Consiglio Comunale mostra la cifra di questa amministrazione in termini di trasparenza e imparzialità. Siamo stati costretti, noi consiglieri, a sentire l’illustrazione e a votare una pratica che porta il Comune di Arezzo ad acquistare l’immobile dell’istituto Santa Maria Consolatrice nel centro storico della città per realizzarvi 19 mini appartamenti di varia tipologia e dare una risposta alle esigenze abitative delle ragazze madri. Bene, un contratto di questo genere, è stato fatto a trattativa privata! Questa forzatura è stata mascherata giocando sulla prevalenza delle finalità sociali sottese all’operazione e sulla sussistenza di un finanziamento regionale a fondo perduto in scadenza.
Diciamo subito che la scusa di finanziamenti regionali in scadenza non può far compiere forzature di questo tipo, anche perché siamo di fronte, a questo punto, a un vizio reiterato: l’acquisto di immobili senza bandi pubblici. Cos’è il Comune, un’agenzia immobiliare? È stato davvero emblematico ascoltare l’assessore Caporali e il dirigente, entrambi hanno palesato un’evidente difficoltà dimenandosi tra impossibilità di fare un bando pubblico per ristrettezza dei tempi, certificando così la disorganizzazione dei loro uffici, e giri di parole per giustificare un’operazione che privilegia un soggetto per scelta politica. Perché proprio quel soggetto? Perché non hanno trovato il tempo per partecipare al bando regionale senza ridursi agli ultimi giorni? Perché si è voluto ‘copiare’ l’ex primo rettore della Fraternita che a trattativa privata aveva acquistato immobili al prezzo doppio, si è poi scoperto, di quello reale? I protagonisti non sono stati in grado di fare un bando pubblico o non volevano farlo?
La legge, anzi la Costituzione italiana, pone principi imprescindibili sull’andamento della Pubblica Amministrazione: a maggior ragione quando si acquista un immobile, e si muove dunque denaro pubblico a vantaggio di un soggetto, essi vanno rispettati senza se e senza ma. Senza, soprattutto, le arrampicate sugli specchi di cui l’assessore Caporali e il Pd, i responsabili politici della vicenda, sono stati protagonisti: faccio questa affermazione con cognizione di causa ribadendo innanzitutto che dopo l’illustrazione in Consiglio Comunale dell’assessore la pratica prefigurava una vicenda ancora più oscura e nebulosa che in partenza, e che, non a caso ha ottenuto solo 13 voti e settori più prudenti della maggioranza stessa si sono astenuti dal votarla.