Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 08/03/09 - 15/03/09

sabato 14 marzo 2009

Saharawi libero e indipendente !

venerdì 13 marzo 2009

Comunicato stampa: L’arte della strumentalizzazione sul centro Caritas

E’ sotto gli occhi di tutti che gli iscritti al gruppo su Facebook inerente al caso del centro della Caritas nella zona della Catona non sono completamente riconducibili ad un’area politica ben precisa, ma ci sono simpatizzanti sia del centro-destra che del centro-sinistra.
La strumentalizzazione messa in atto in questa vicenda è veramente smisurata. Siamo di fronte ad una palese falsità intellettuale per difendere gli ovvi interessi politici della sinistra aretina. Mi spiego meglio: sono stati associati i commenti di singoli cittadini iscritti o non iscritti al gruppo su Facebook ai membri del movimento giovanile di Alleanza Nazionale, Azione Giovani.
Chiunque, RIPETO, chiunque poteva e può tuttora commentare, affermando ciò che pensa in nome della libertà di espressione. Indubbiamente c’è chi ha abusato della troppa libertà concessa, ma certamente quei commenti non appartengono ad esponenti di questa organizzazione politica giovanile.
Riguardo ai problemi del quartiere che ho evidenziato è ormai molto tempo che se ne discute, ma Vi ricordo, cara sinistra aretina, che la maggioranza in Circoscrizione Fiorentina (così come al Comune di Arezzo) è di centro-sinistra. Sappiamo tutti che i Consiglieri di minoranza non hanno né l’incarico, né gli strumenti, per porre rimedio a queste situazioni, ma evidentemente spetta a coloro che oggi rappresentano la maggioranza e hanno il dovere di amministrare, cioè Voi. A meno che non preferiate spendere i SOLDI PUBBLICI a disposizione in altri modi, fra l’altro molto discutibili, soprattutto la gestione del denaro venisse maggiormente pubblicizzata nei confronti dei cittadini. E sempre che siate ancora alleati del Partito Democratico, visto che dalle affermazioni sui problemi di questa zona non sembra proprio!
Ho ripetuto più volte (e non mi stancherò mai di dirlo) che a mio parere la Caritas svolge quotidianamente un ruolo importante e stimabile. Ciò non vuol dire che non si possa discutere di un progetto che deve essere ancora approvato dal Consiglio Comunale, dal momento che i più aspri sostenitori della democrazia partecipativa siete proprio Voi. Anche se, quando non c’è l’interesse a metterla in pratica, viene opportunamente dimenticata.
Una semplice proposta: perché non avvalersi di immobili attualmente in disuso, evitando di costruirne uno ad hoc? Sono certo che anche gli esponenti dei Verdi (che a quanto ho capito sono stati inglobati nella sinistra aretina) sarebbero favorevoli ad un’ipotesi di questo tipo.
Penso che un gruppo di oltre 1.000 persone, considerando che ci sono tante persone che non utilizzano il computer, non dovrebbe essere sottovalutato così come state facendo. Siete capaci soltanto di accusare indistintamente di razzismo e xenofobia tutti gli aderenti al gruppo, senza nemmeno prendere seriamente in considerazione le legittime preoccupazioni, richieste ed idee.
Ricordatevi che fra quelle persone ci sono anche i vostri elettori.
Continuate così, e fra due anni perderete il Comune di Arezzo!
-
Andrea Mazzielli
Consigliere An Circoscrizione 2 Fiorentina

Il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni parla di media, web e giovani

mercoledì 11 marzo 2009

Comunicato stampa: Mazzielli sul centro Caritas della Catona

«Non è la zona adatta soprattutto urbanisticamente
Raccolta firme per sospendere il progetto in attesa di chiarezza per la gente»


Nelle ultime settimane abbiamo assistito a una campagna di disinformazione da parte della sinistra aretina e del Pd sul caso che vede coinvolti i cittadini del quartiere Catona di Arezzo. Voglio chiarire: l’obiettivo del gruppo nato da comuni cittadini su Facebook non è quello di infangare l’operato della Caritas (che invece a loro e mio parere svolge un ruolo sociale importantissimo), ma quello di fare chiarezza su questo progetto ‘piovuto dal cielo’ senza nemmeno una consultazione con i residenti della zona.
Visto che questa amministrazione comunale proclama in ogni occasione la partecipazione popolare nelle decisioni, ci aspettavamo per lo meno un’assemblea aperta, senza dover arrivare a questi livelli di polemica per lo più inutili e controproducenti.
Una questione controversa è quella della zona dove si andrebbe a costruire il centro di accoglienza: è un’area verde per la quale il Consiglio comunale dovrebbe approvare una variante che la renda edificabile. Fin qui nulla di strano. Se non per la coincidenza con la volontà di alcuni cittadini che da anni richiedono di costruire, ampliare o modificare alcuni immobili senza ad oggi aver mai ricevuto l’autorizzazione. E’ evidente che, qualora ci fosse l’edificabilità, risulterebbe chiara a tutti i semplici cittadini la corsia preferenziale di cui fruirebbero queste organizzazioni che, si badi bene, svolgono un servizio di utilità sociale, non pubblica.
Eppure, sia in centro che in periferia, ad Arezzo la lista dei locali inutilizzati è molto lunga, e quindi non necessariamente si deve costruire un nuovo immobile: si potrebbe recuperare qualcosa di già esistente senza ‘consumare’ altro terreno, per di più in una zona verde che ha già problemi di vario tipo relativi alla scarsa illuminazione, alla carenza di marciapiedi, alla rete fognaria mancante con tanto di scarichi a cielo aperto tuttora irrisolti. E’ naturale che l’ipotesi di un centro di accoglienza in questa zona, tra l’altro quasi mai presidiata dai vigili di quartiere e/o forze dell’ordine, generi preoccupazioni e perplessità fra la gente comune.
Certe personalità politiche e dell’associazionismo che si sono schierate subito, valorizzando il lavoro della Caritas, non hanno di fatto affermato niente di diverso da ciò che pensa il gruppo nato su Facebook, che conta già 1.000 iscritti e che evidentemente apprezza il lavoro che questa organizzazione caritatevole quotidianamente svolge. Ciò che crea malessere è la strumentalizzazione continua sull’argomento per l’interesse politico di parte, visto che nessun Consigliere di Circoscrizione e/o membro di Alleanza Nazionale o Azione Giovani ha preso posizioni contro il centro in quanto tale, ma contro i metodi adottati fin ad ora.
Se ci sono stati commenti razzisti, xenofobi, antidemocratici e anticostituzionali è certo che sono stati lasciati da singole persone, non esponenti di An o di Ag, per la troppa libertà di espressione concessa dal gruppo (visto che tutti possono commentare, anche se non iscritti), che comunque si è attivato per censurare questi commenti.
Voglio concludere informando tutti gli aretini che sta nascendo un comitato che raccoglierà le firme necessarie per chiedere la sospensione del progetto fino a che non sarà fatta chiarezza e non saranno date garanzie e risposte ben precise ai cittadini.

Andrea Mazzielli
Consigliere An Circoscrizione 2 Fiorentina

martedì 10 marzo 2009

Tibet 50 anni dopo.

Sono passati esattamente 50 anni dalla rivolta di Lhasa quando la popolazione tibetana insorse contro l'oppressione cinese; i civili tibetani uccisi furono circa 100.000 e il Dalai Lama fu costretto in esilio.

Si celebra oggi, in Italia con le manifestazioni di Roma e Milano, il ricordo di questa rivolta ed i ragazzi di Azione Giovani Arezzo vogliono cogliere l'occasione per affermare nuovamente la loro vicinanza ed il loro appoggio alla popolazione tibetana oppressa dal regime comunista cinese fin dal 1950.
A dimostrazione dell'oppressione e dell'autoritarismo del governo cinese, proprio oggi, infatti, il ministro degli esteri di Pechino Ma Zhaoxu ha chiesto agli Stati Uniti di respingere l'iniziativa del parlamentare americano Holt che chiede il "riconoscimento della disperazione del popolo tibetano in occasione del 50/o anniversario dell'esilio del Dalai Lama" e invita a "compiere uno sforzo multilaterale per trovare una soluzione duratura e pacifica alla questione del Tibet".
Ricordiamo, inoltre, come meno di due giorni fa due corrispondenti italiani, uno dell'agenzia ANSA, l'altro di SkyTG24, erano stati bloccati per tre ore, senza alcuna spiegazione, dalle autorità cinesi, per aver conferito con tre monaci tibetani che avevano rivelato che più di cento monaci erano stati arrestati in occasione del capodanno tibetano.

In 50 anni,quindi, poco sembra essere cambiato: il regime comunista prova a celare la propria crudele maschera ma oggi le notizie viaggiano veloci, la conquista dei diritti umani in tibet, invece, va a rilento.

Fonte: www.ansa.it

lunedì 9 marzo 2009

Casa e Grandi opere: AVANTI TUTTA!

domenica 8 marzo 2009

8 Marzo - Festa della Donna



Anche noi offriamo un fiore, una mimosa, a tutte le nostre lettrici, come da usanza.
Ma ci piace sottolineare che per le donne occorre fare di più: in primis per la loro sicurezza, considerato che i crimini sessuali sono in vertiginoso aumento nel nostro paese, ma anche per le violenze domestiche che spesso sono costretta a subire e anche per le discriminazioni sul lavoro.

Ricordiamoci tutti delle donne e dei loro diritti, non solo oggi con una mimosa, ma tutti i giorni, con i fatti.