Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 27/09/09 - 04/10/09

giovedì 1 ottobre 2009

Macrì: “Sindaco facci sognare: una revoca bis per l’amministratore di Tenute di Fraternita”

Chi non è buono per il Re non è buono neppure per la Regina!
“Perché la mia non sembri una battaglia fondata sugli slogan, intendo citare la nota integrativa al bilancio 2008 della Fraternita: ‘In data 6 novembre 2008 si è proceduto all’acquisto di 4 unità immobiliari, site in via del Castro, Arezzo, per un importo di € 913.000,00 da destinarsi ad affitti agevolati in collaborazione con il Comune di Arezzo’. Ora, ci vuol dire finalmente Vettese da chi li ha comperati e perché non da altri? Perché in via del Castro e non in posti più convenienti? Ci dice poi perché chi ha bisogno di una casa popolare la vuole con il garage e il resede? Non è che gli assegnatari protesteranno perché non c’è la piscina? E ci spieghi anche Vettese perché la convenzione con Arezzo Casa e il Comune è stata fatta solo un mese e mezzo dopo l’acquisto come riportato nell’articolo di Arezzonotizie ‘Comune e Fraternita: insieme per la casa’ del 22 dicembre! Tra l’altro, il Comune per reperire gli alloggi propri un bando lo ha fatto, a differenza di Vettese. Forse la convenzione è stata fatta per dare una giustificazione postuma all’acquisto?
Veniamo adesso alla Fattoria di Dorna. Terreni ceduti con bando pubblico dall’Università di Firenze al Consorzio Valdarno Superiore scarl in proprio o per persona da nominare. Improvvisamente Vettese ‘è stato nominato’ cioè ha fatto fronte a un impegno preso da altri e anche qui ce ne dovrebbe spiegare le cristalline dinamiche.
Altro punto: per comprare i terreni la società Tenute di Fraternità, avendo solo il capitale sociale versato non è andata a prendere i soldi in banca come un normale operatore economico ma si è fatta prestare dalla casa-madre 770.000 euro, soldi spesi dalla Fraternita dei Laici per comprare un terreno che non risulta intestato a essa. Quindi, se Tenute di Fraternità gestite dal noto agronomo Gerardo Vettese dovesse fallire, la Fraternita perderebbe sia il credito sia il terreno (cioè un milione e mezzo di euro). Credo che gli aretini sia di destra, che di centro che di sinistra, che hanno a cuore l’istituzione Fraternita dei Laici si siano fatti una idea dell’accaduto e siano assolutamente contenti della sostituzione di Vettese con Liletta Fornasari che riporterà l’istituzione al prestigio che gli è dovuto.
Per quanto mi compete io continuerò, anche da solo, a fare il lavoro per il quale gli aretini mi hanno votato e chiederò da oggi al Consiglio Comunale un intervento della Procura della Corte dei Conti per verificare bilanci, atti della Fraternita e operato del Magistrato e dei sindaci revisori. Procura che Vettese stesso e il suo Sindaco e mentore Giuseppe Fanfani saranno felici di accogliere per mostrare gli splendidi risultati raggiunti.
Infine, un auspicio e una domanda. L’auspicio: considerate le serie motivazioni, non lontane dalle questioni rappresentate dal sottoscritto, che hanno portato alla revoca del sig. Vettese, non sarebbe il caso d’incaricare il nuovo Primo Magistrato di operare una seria verifica complessiva e procedere alla revoca dello stesso anche dal ruolo di Amministratore Unico di Tenute di Fraternita? Chi non è buono per il Re non è buono neppure per la Regina!
La domanda: siete ancora sicuri, cari concittadini, che questi amministratori, che pochi anni fa ci puntavano l’indice contro, sono i moralizzatori, gli anti-Lucherini, il nuovo della politica?
Riflettete.
Francesco Macri'
Consigliere An Comune Arezzo

mercoledì 30 settembre 2009

Emergenza volatili molesti

Volatile di notevole importanza come parassita delle aree urbane. Infatti non c’è paese in Italia in cui questo molesto volatile non causi danne a persone e a cose. E’ il piccione.
E non è semplicemente una questione di uccelli che sporcano e fanno rumore; il piccione è portatore direttamente o indirettamente di 60 malattie, alcune delle quali mortali, contagiose per l’uomo e gli animali domestici, fra cui salmonellosi, ornitosi, istoplasmosi e criptococcosi.
Sono inoltre portatori di cimici, zecche e acari che sono i loro ectoparassiti. Per questo motivo sono fonte di seri problemi igienico-sanitari, essendo questi insetti vettori di malattie infettive e potenziali parassiti dell’uomo.
La trasmissione di queste malattie avviene per mezzo degli escrementi dei piccioni, ma non è necessario il contatto diretto: il vento, gli aspiratori e i ventilatori possono trasportare la polvere infetta delle deiezioni secche nei luoghi frequentati dalle persone, innescando cosi’ i processi infettivi.
Un altro motivo per tenere lontano i piccioni dalle nostre città è per la salvaguardia del patrimonio monumentale, ridotto per buona parte in condizioni disastrose a causa della loro presenza.
Arezzo non è certamente risparmiata da questi volatili e per dimostrare cio’ è sufficiente citare un esempio su tutti: Via Garibaldi. E’ sufficiente percorrere il marciapiede per vedere in quali condizioni si trova e che è impossibile riuscire a percorrerlo interamente senza incorrere in una caduta di escrementi o di uova. Si tratta di una zona centrale della città che viene giornalmente percorsa dai cittadini e dai turisti. Ma soprattutto in quella strada si trovano le sedi della scuola elementare “Gamurrini”, dell’Istituto Magistrale “Colonna” e a pochi passi la scuola media “Cesalpino”. Potete immaginare le ripercussioni dal punto di vista igenico-sanitario in una zona frequentata da centinaia di bambini e ragazzi, oltre che da adulti.


Per il bene dei cittadini è urgente ed indispensabile che l’amministrazione comunale metta in atto quanto prima alcuni degli svariati metodi di dissuasione per i piccioni. Ne segnalo alcuni fra i piu’ economici che possono rappresentare le possibili e poco costose soluzioni: dissuasori a spilli in acciaio resistenti nel tempo, reti sottili fissate nelle parti dove si annidano i volatili, fili in acciao molleggianti e sistemi repellenti in pasta chimica.


Voglio ricordare che come consigliere della Circoscrizione Fiorentina, ho piu’ volte segnalato la situazione, ma la risposta è sempre stata vaga e rinunciataria. Ho anche segnalato la questione all’ufficio ambiente del Comune di Arezzo, che dopo aver effettuato una isolata pulizia, non ha eseguito nessun altro tipo di intervento.
Proprio in questo momento che precede il “presunto” rifacimento del marciapiede, nel tratto compreso fra l’incrocio con Via San Lorentino e Via Guido Monaco, è opportuno risolvere la questione, altrimenti questo intervento si rivelerebbe marginale, lasciando inalterati i piu’ importanti problemi igienico-sanitari e anche estetici.

Andrea Mazzielli
Consigliere AN Circoscrizione 2 Fiorentina
Presidente Provinciale Azione Giovani – Giovane Italia

lunedì 28 settembre 2009

Francesco Macrì: Chiedo al Sindaco di illuminarci sulla gestione della fraternità dei Laici.

“Una Fraternita depauperata su cui il Consiglio Comunale non può nulla” Comprati 4 appartamenti a 3.000 euro al metro. Affittati i terreni a 35 euro l'ettaro.
È tornato sulla vicenda Fraternita dei Laici il consigliere comunale Francesco Macrì (An) con un’interrogazione che “ha fatto scendere un silenzio di gelo sui consiglieri di centro-sinistra, almeno quei pochi presenti. Che i temi toccati abbiano sollecitato nervi scoperti?

Premesso che la nomina del nuovo primo rettore è caduta su una persona di indubbia competenza – ha proseguito Macrì – vorrei ricordare innanzitutto il metodo seguito: all’epoca di Luigi Lucherini si era instaurata la prassi di comunicare ai consiglieri comunali in via preventiva le nomine riguardanti le istituzioni cittadine più prestigiose. Adesso apprendiamo tutto dai giornali. Ma facciamo un passo indietro e guardiamo alla Fraternita sotto la precedente gestione Vettese: apprendiamo che nel 2008 sono stati spesi 1.678.000 euro di soldi pubblici in acquisti immobiliari senza alcun controllo preventivo né successivo da parte del Consiglio Comunale: tra essi, 4 appartamenti per un totale di 310 metri quadrati, costati praticamente 3.000 euro a metro quadro, una cifra spropositata che ad Arezzo si paga, ma non è detto, in via XXV aprile. Appartamenti comprati senza bando pubblico, direttamente da una società per la quale vorremmo sapere se esistono rapporti con componenti della giunta comunale. Poi cito i 26 ettari di terreno della fattoria Di Dorna, anche questi comprati senza bando pubblico e controllo consiliare dalla neonata società Tenute di Fraternita. Un affare ‘singolare’ visto che investire in agricoltura oggi è infruttuoso e che la società sopra citata è già proprietaria di terreni e quant’altro per portare avanti le sue attività agricole grazie all’affidamento da parte della casa-madre dei circa 1.000 ettari di terreno per 10 anni a 35.000 euro l’anno: praticamente a soli 35 euro l’ettaro all’anno a fronte di circa 700 euro che è il prezzo corrente di mercato. Il patrimonio della Fraternita dei Laici viene depauperato in modo scandaloso! Di Tenute di Fraternita registriamo inoltre l’auto-nomina del precedente primo rettore ad amministratore unico a 30.000 euro lordi di compenso l’anno.


Tutti antefatti che hanno portato 11 consiglieri di maggioranza a scrivere al Sindaco una lettera firmata dallo stesso presidente del Consiglio Comunale. Nessuno che ci abbia informato su un atto politico importantissimo al quale è seguito un costante accanimento verso l’ex primo rettore Vettese e le sue dimissioni. Dimissioni da Magistrato che in realtà gli hanno garantito un lauto futuro da amministratore unico di Tenute di Fraternita.
Se consideriamo infine che con la creazione della Multiservizi e la sua gestione dei servizi cimiteriali, la Fraternita si è spogliata di ulteriori competenze e patrimonio, ecco che la precedente gestione avallata dal Sindaco Fanfani ha prodotto l’erosione massiccia del patrimonio dell’istituzione più antica e prestigiosa della città e l’allontanamento della Fraternita dal controllo e dagli indirizzi del Consiglio Comunale. Chiedo al Sindaco se non si senta in dovere di illuminare il Consiglio Comunale su tale gestione, se lo stesso dovere non ritiene di esercitarlo l’ex Primo Magistrato, se l’assemblea non debba essere più informata degli ‘ottimi’ risultati conseguiti. Risultati sui quali potrebbe essere opportuno un controllo economico-finanziario da parte dei consiglieri: un’eventualità che chiedo di valutare al Presidente del Consiglio Comunale”.