Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 25/01/09 - 01/02/09

venerdì 30 gennaio 2009

Il dittatore è sempre in sella

Non lo ha fermato il malore di qualche tempo fa, , tanto meno, l'aver passato formalmente il potere nelle mani di suo fratello.

Fidel è sempre in sella, respinge i i segnali di distensione di Obama sulla "questione Guantanamo", pontifica, ordina, scrive discorsi per i membri del governo, decide le politiche di Cuba, continua ad opprimere i Cubani.

Non si mostra in pubblico, è malato, ma è sempre lui il "leader maximo", l'aguzzino che permette che siano imprigionati i suoi compratoti solo perché non si conformano alle sue idee, magari leggendo libri diversi da quelli inclusi nella lista validata dal regime, o forse perché ascoltano radio americane, quindi illegali.


Questa è la notizia riportata dall'ANSA

Il nostro sdegno, invece, non può essere incluso in questa pagina: è troppo forte e grande.

giovedì 29 gennaio 2009

Ora basta...



Con i ciechi e pretestuosi attacchi alle cariche dello stato e, sopra tutto, basta con gli attacchi al Presidente della Repubblica!
Le istituzioni del nostro rodinamento sono super partes e non possono essere parte del becero gioco politico!

Di Pietro: ora basta!

martedì 27 gennaio 2009

Per non dimenticare...



perché non accada mai più!

Smaltimento rifiuti, Macrì (An): "Basta gingillarsi".

Comunicato stampa di Francesco Macrì

Com«Basta stare a gingillarsi. Prendiamo esempio da Siena e adeguiamo l’impianto di San Zeno fino a rendere autosufficienti Arezzo e provincia». Lo chiede il Consigliere comunale di Alleanza Nazionale Francesco Macrì, che in questo senso ha pronta un’interrogazione al sindaco Fanfani da presentare nel prossimo consiglio comunale. «A Siena – spiega – l’inceneritore di Poggibonsi smaltisce 90 mila tonnellate l’anno. Qui da noi, invece, ci si gingilla con la raccolta differenziata porta a porta senza adeguare il nostro impianto alle necessità vere del territorio. L’impianto di Arezzo, infatti, con la sua capacità di 38 mila tonnellate annue è assolutamente insufficiente ai nostri fabbisogni: figuriamoci se è possibile accogliere i rifiuti di altre province come qualcuno paventa».
Macrì parla dati alla mano: «La capacità di San Zeno – afferma – non arriverebbe a coprire il 40% del fabbisogno della nostra provincia anche se si facesse una raccolta differenziata del 50%». I conti sono presto fatti: «Un cittadino produce mediamente 630 chili di rifiuti urbani in un anno. Questo significa che la nostra provincia necessita di una capacità di smaltimento pari a 200mila tonnellate annue. Differenziare i rifiuti è cosa buona e giusta, ma i fatti parlano chiaro: anche se la raccolta differenziata raggiungesse la fantasiosa quota del 60%, rimarrebbero ancora 80mila tonnellate di rifiuti da smaltire. Per questo sostengo che la paventata ipotesi che San Zeno possa diventare il polo dello smaltimento dei rifiuti della Toscana del sud è pura fantasia».
Semmai il pericolo corre in senso opposto: «Quello che invece succederà se non adegueremo l’impianto alle vere necessità del nostro territorio – prevede Macrì – sarà che saremo costretti a portare i nostri rifiuti allo smaltimento in impianti distanti, con i conseguenti costi di trasporto, i mancati guadagni e la totale dipendenza da altri». Secondo l’esponente di An, insomma, l’intenzione di Aisa di fare una raccolta differenziata spinta sono encomiabili, certo, ma si debbono anche alla realtà di un impianto, quello di San Zeno, che non ce la fa più a smaltire il carico di quanto arriva. «L’azienda – conclude Macrì – è sfibrata».
Da qui la proposta che diverrà oggetto dell’interrogazione urgente di Macrì a Fanfani: «Occorre essere lungimiranti – dice – imitare Siena e portare la capacità del nostro impianto a 90 mila tonnellate sfruttando il calore prodotto per scaldare per lo meno le case di San Zeno, come del resto avviene in Austria e in mezza Europa. Coingas e Aisa hanno la capacità per farlo. Avere questa risorsa e non sfruttarla ci porta all’ultimo posto in Toscana. Di questo, la sinistra estrema e i Verdi sono responsabili»

Francesco Macrì



lunedì 26 gennaio 2009

Scissione PRC




Stallo, confusione, doppie tessere(?), nuovo soggetto della sinistra.....
il punto è: adesso, dopo il risultato delle politche che li ha visti fuori dal parlamento, chi deciderà di votarli?

Scommettiamo che "il giacobino" Di Pietro se la ride di buon gusto in vista delle europee....

domenica 25 gennaio 2009

CGIL = zero in condotta!

Il sindacato scende in piazza a fianco degli studenti della Rete e contro il Ministro dell’istruzione Gelmini per cercare di rimandare l’applicazione delle norme sul comportamento nelle scuole secondarie.
Il timore di alcuni è che alcuni istituti decidano o abbiano deciso di punire gli studenti accusati di aver organizzato o partecipato alle occupazioni d’autunno. Ritengono che i provvedimenti disciplinari non seguono la logica della crescita del ragazzo e diffondono un senso sbagliato delle regole di cittadinanza e di convivenza democratica. Gli stessi studenti precisano che in alcuni casi potremmo arrivare a dei veri e propri ricatti da parte dei professori.
E l’introduzione del voto in condotta nella media dei voti delle materie di studio fa infuriare questa parte di questi studenti.
Il nostro punto di vista è completamente opposto a quanto sostengono loro. Infatti la valutazione del comportamento non limita in nessun modo la libertà di espressione degli studenti, né la loro partecipazione alle assemblee e iniziative di mobilitazione ma anzi aiuta anche nella lotta a quei fenomeni sempre più frequenti legati al bullismo. In questo senso la scuola deve agire con fermezza nel sanzionare chi si comporta male e nel valorizzare gli studenti migliori sia dal punto di vista della formazione che del comportamento.
Per chiarezza verso coloro che hanno ricevuto informazioni distorte da parte di qualche “furbetto”, il testo della riforma ribadisce il rispetto di ogni forma di opinione ed espressione democratica e pacifica.
E’ evidente che ciò non corrisponde a libertà di occupazione di un istituto, che equivale ad impedire agli altri studenti di usufruire del diritto ad esprimere le proprie idee all’interno della scuola. L’occupazione è la negazione assoluta della libertà di pensiero e per giunta del tutto illegittima.