Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 13/09/09 - 20/09/09

sabato 19 settembre 2009

RACCOLTA FIRME PER ABOLIRE LA LEGGE SUI CLANDESTINI IN TOSCANA

Sabato 26 Settembre la federazione di Arezzo della Giovane Italia, movimento giovanile del PDL, darà il via alla raccolta delle firme per promuovere il referendum abrogativo della nuova legge regionale toscana sull’immigrazione.
In breve questa legge dà allo straniero clandestino e irregolare un diritto addirittura maggiore di quello che ha un immigrato regolare e il risultato sarà che ci riempiremo di clandestini a discapito della sicurezza di tutti i cittadini.
Alcuni articoli di questa legge mettono in evidenza che ogni immigrato, anche irregolare, ha diritto alle cure mediche, e che farà diventare la Toscana terra di conquista per l'immigrazione clandestina. E' una legge di cui si vergognano persino i sindaci di centrosinistra, poiché tendono a sminuirne l'impatto che avrà. Oltretutto va a danneggiare oltre che i toscani anche gli immigrati regolari, che da anni lavorano e sono integrati nel tessuto sociale toscano.
L’indignazione nasce dal fatto che la legge toscana consideri, per tutte le «persone dimoranti» nel territorio regionale, «anche se prive di titolo di soggiorno», la possibilità di fruire degli «interventi socio-assistenziali urgenti e indifferibili, necessari per garantire il rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti ad ogni persona in base alla Costituzione e alle norme internazionali».
Un grave atto di discriminazione al rovescio, che apre una prospettiva inquietante per la Toscana quale inevitabile terra promessa per tutti gli irregolari e i clandestini d’Europa, generando di fatto una zona franca a giuridisdizione differenziata nel nostro continente
Pertanto appuntamento a Sabato mattina al mercato cittadino e a Sabato pomeriggio nel centro cittadino di Arezzo per approfondire la questione e firmare per abolire questa vergognosa legge regionale.

giovedì 17 settembre 2009

Fieri di essere italiani

Chissà se il Guardian, il Times, il Pais, il Financial Times, Die Zeit, Le Monde e tutti gli altri giornali de mondo che hanno trasformato l’Italia nella loro personale ossessione, oggi troveranno spazio nelle loro pagine per raccontare che paese è davvero il nostro. Chissà se riusciranno per un momento a distogliere lo sguardo dai loro incubi berlusconiani e guardare all’Italia come a una democrazia che sacrifica i suoi uomini migliori perché la democrazia si affermi nel mondo.
Aspettiamo di leggere gli editoriali di quei direttori, tutti firmatari dell’appello di Repubblica sulla libertà di stampa, e vorremmo trovarvi per una volta parole di ammirazione e di rispetto per un Paese in prima linea nella difesa di quel che resta dell’Occidente e di un governo che è stato capace di non arretrare da quella frontiera nemmeno quando altri hanno cominciato a impaurirsi e tentennare.
L’Italia che i giornali internazionali oggi amano odiare è l’Italia di questi ragazzi, del loro coraggio, della loro consapevolezza, la stessa che li spinge a tornare sul campo anche quando i turni o le ferite potrebbero tenerli a casa. E’ l’Italia delle loro famiglie, che come nei giorni di Nassiriya, mostrarono al mondo il volto del loro dolore non sfigurato dalla rabbia o dalla rivendicazione ma pacificato dal senso di un dovere compiuto.
Ci vuole un paese forte e un paese sano per reggere queste prove, ci vuole un paese che ha netto il senso della sua missione nel mondo, del suo posto in Europa, della sua responsabilità per i valori che nutre e difende. E non è il paese che quella “grande stampa internazionale” ha visto e raccontato ai suoi lettori per mesi.
L’impegno italiano in Afghanistan e il prezzo che oggi è stato pagato dalle sei vittime dell’attentato talebano, spalanca d’improvviso la porta di questa Italia e mostra quei giornali e quei direttori intenti ai loro bisbigli e alle loro pruderie .
Per noi che ogni 23 novembre ricordiamo le vittime di Nassriya e il coraggio delle loro famiglie, resta di rimanere convinti che è giusto andar fieri di essere italiani.

lunedì 14 settembre 2009

ATREJU 2009 - OLTRE OGNI MURO

Si è conclusa ieri a Roma la storica festa nazionale Atreju che fu di Azione Giovani, oggi diventata patrimonio della Giovane Italia. Come negli anni scorsi, anche quest'anno Atreju ha visto come protagonisti i principali personaggi della vita politica e non. E come ogni anno gli ospiti sono stati di tutti i tipi e di varie idee, proprio perchè nello spirito degli organizzatori di questo evento c'è sempre stata come linea guida questa frase: "Chi ha radici forti non ha paura di confrontarsi con chi la pensa diversamente da lui".

La federazione provinciale di Arezzo ha partecipato a questo fondamentale incontro, momento di dibattito, divertimento, scambio culturale e conoscenza con le altre realtà provinciali.
Di fatto questo evento segna anche l'inaugurazione della nuova stagione politica dopo la pausa estiva.
Questi alcuni momenti della festa che potete vedere in modo piu' completa su Facebook sul profilo di "Azione Giovani Arezzo".


Andrea Mazzielli
Presidente Provinciale Giovane Italia - Azione Giovani