Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 21/09/08 - 28/09/08

sabato 27 settembre 2008

Comunicato Stampa di Francesco Macrì

Arezzo è in ‘emergenza futuro’, Macrì (An): «Torna la vecchia urbanistica delle grandi varianti che nega risposte a una città quasi in ginocchio»

«Con il consiglio comunale di ieri si è riaperta nel peggiore dei modi l’azione sull’urbanistica, con un atto d’indirizzo quanto mai anomalo e che rappresenta la solita forzatura nel segno degli interessi e dei poteri forti. Infatti, con un atto rivolto a se stessi e che assomiglia a una pagina di programma elettorale, si è inteso superare il colpevole ritardo sull’approvazione del nuovo regolamento urbanistico tramite una sorta di surrogato che vuole anticipare il regolamento esautorando il consiglio dalle proprie competenze. Ebbene, un simile atto è stato approvato da una maggioranza che è andata al governo promettendo il rispetto delle regole e una politica urbanistica anti-varianti. Invece, ci risiamo».
«La parte dedicata alle infrastrutture resta un libro dei sogni ove mancano corrispondenze con il piano pluriennale delle opere pubbliche. Nell’atto, ci si affida ai piani complessi d’intervento che la legge regionale di riferimento all’art 57 definisce come “limitati alla durata in carica della giunta”che li emana, e dunque con il passo dimostrato dalla amministrazione Fanfani già sappiamo che fine faranno. Insomma, ecco un atto dal modesto valore politico che torna alla vecchia urbanistica del centrosinistra, un tentativo più mediatico che altro di rispondere alle richieste di gruppi d’interesse e di categorie che da tempo lamentano l’assoluto immobilismo della giunta».
«Questo atto segna il ritorno alle grandi varianti, alla grande edilizia, ai grandi quartieri che si vogliono realizzare con le solite giustificazioni sociali della sovvenzionata/agevolata o ambientale, oppure dell’interesse generale: come se l’edilizia fosse l’unica prospettiva di sviluppo per Arezzo. Insomma, hanno resistito assai poco nei loro buoni propositi. E ciò malgrado un giro rapido per le agenzie immobiliari testimoni di centinaia di appartamenti vecchi e nuovi che rimangono invenduti. Di più: il mercato tira talmente poco che addirittura le concessioni non vengono neppure ritirate, tanto che alcune ditte edili hanno il fiato corto e qualcuna è fallita. In questa situazione, a cosa serve immettere nel mercato altre unità immobiliari? Ora sì che servirebbe un vero piano casa alla Fanfani. Peccato che noi oggi abbiamo il Fanfani sbagliato».
«Arezzo è in una situazione economica drammatica con i comparti tradizionali al collasso o in forte contrazione. E in un simile quadro la risposta dell’amministrazione comunale è del tutto inadeguata. Dall’immobilismo siamo passati alla vecchia e ordinaria amministrazione: oltre al ritorno delle varianti si parla delle solite infrastrutture d’interesse interno, giuste e opportune ma che non bastano a risollevare l’economia. Abbiamo bisogno di infrastrutture che ci colleghino con l’esterno, come dimostra la storia della nostra città che si è sviluppata e è progredita sempre in coincidenza con la realizzazione di opere di collegamento con il mondo che ci circonda. Abbiamo necessità d’infrastrutture materiali che vadano oltre la solita automobile, che ci garantiscano buoni collegamenti ferroviari e aerei… abbiamo bisogno d’infrastrutture immateriali che favoriscano afflussi turistici delle varie tipologie, da quelli culturali a quelli sportivi o commerciali e congressuali. Tutte cose di cui non c’è traccia nella volontà politica di questa giunta. Loro se la cantano e se la suonano badando solo alla forma come i violinisti del Titanic, incapaci d’indicare un nuovo futuro per Arezzo».

Francesco Macrì
Consigliere Comunale A.N.
Dirigente Nazionale Azione Giovani

venerdì 26 settembre 2008

Cosa pensava Grillo di Di Pietro





Chissà se il "buon Beppe" direbbe le stesse cose oggi che ai suoi V-Day partecipano molte sostenitori dell'ex magistrato......

mercoledì 24 settembre 2008

Giorgia Meloni @ Atreju 08

lunedì 22 settembre 2008

Chiusura sondaggio

Si chiude oggi il sondaggio sulle prossime elezioni presidenziali U.S.A.

Nessuna sorpresa: i nostri lettori sono fermamente convinti che il candidato repubblicano McCain la spunterà su quello democratico, Barack Obama.
Risultato secco, che poco lascia all'immaginazione: 32 a 5, ovvero circa il 70% dei nostri elettori vedrebbe vincitore McCain!.


Grazie a tutti coloro che hanno votato questo sondaggio.... presto online uno nuovo...

domenica 21 settembre 2008

Salva l'Italia... (quella VERA!!!)

Walter Veltroni vuol fare l’americano e fin qui niente di nuovo. Sarà la lettera W nel nome che già lo ha segnato fin dalla nascita, ma le sue simpatie verso i democratici americani sono davvero forti.
Innanzitutto è Veltroni che decide per la nuova struttura unitaria del centro-sinistra il nome di Partito Democratico. Come quello di Roosevelt, Kennedy tanto per intenderci. Ma cosa avranno mai in comune Kennedy e il Togliatti che brindò ai carri armati sovietici a Budapest?
Come sindaco di Roma ha fatto da propulsore a “Feste del Cinema” e “mostre varie”. Nel frattempo incombeva sulla Capitale l’emergenza abitativa e le strade cittadine fungevano da circuiti per testare la tenuta degli ammortizzatori dato l’enorme numero di buche nel manto stradale.
Ha perso tutte le elezioni possibili e immaginabili. Anche a Roma il rinnovato Rutelli è stato profondamente e solennemente trombato. Alle politiche è stato trombato proprio lui, il Veltronissimo...
E molti suoi compagni si lamentano! La Bindi non lo vuole più, Parisi lo abbatterebbe, Cacciari ne prende le distanze e l’eminenza grigia Massimo D’Alema raccoglie i suoi fedelissimi nell’associazione Red.
Walter il magnifico per darsi un tono di più ampio respiro nel frattempo si spaccia per amico di Barack Obama e già nello scegliersi le amicizie decide di scegliere solo personaggi di plastica. Buoni per qualche spot, ma vuoti di proposte ed idee davvero nuove.
Il nostro Walter allora se ne inventa un’altra. “Ad Ottobre (che dolci ricordi russi...) scenderemo in piazza!” E raccoglieremo le firme per “Salvare l’Italia. Forse per salvare l’Italia dal buon governo sostanziale e renderla a chi il buon governo lo fa superbamente ma solo a chiacchiere.