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martedì 9 marzo 2010

Macrì lancia le primarie del Pdl.

Il consigliere comunale e il suo progetto: il miglior candidato a sindaco è nella società civile. “E’ la forma migliore se decidiamo per un politico. Io? Sono pronto”.
Non c’è più aria incavolata attorno a Francesco Macrì. Forse la tramontana dei cattivi pensieri è spirata una notte o poco più. “L’eterno emergente” lascia alle spalle la bocciatura per le Regionali; quello che resta, è ciò che - a caldo - avevamo dedotto: una lucida controffensiva al governo Fanfani alle prossime Comunali. Se la gioca Macrì, fino a scendere in campo, a candidarsi fra un anno a sindaco di Arezzo. Fino a fare uscire tutti allo scoperto. Lo aveva detto chiaro dieci giorni fa e non torna indietro. “Le mie dichiarazioni -spiega il consigliere An riferendosi alla lettera agli elettori pubblicata dal Corriere di Arezzo - necessitano un chiarimento e nessun passo indietro, anzi. Ovvero? “Prima di tutto devo dire che sto lavorando, assieme a molti amici, ad una possibile alternativa al centrosinistra nel governo cittadino. Ma non da ora, da mesi. La mia eventuale candidatura e magari elezione in Regione non avrebbe in nessun modo interrotto tale lavoro, anzi, lo avrebbe corroborato e favorito.” Nessun ripiego, insomma? “Infatti. Mancata la Regione e superata l’arrabbiatura, ho deciso di prendere il “toro per le corna” e di aprire da subito un fronte di battaglia per le amministrative comunali del prossimo anno.” Ma ora ci sono le Regionali,non le Comunali. “Allora sia chiaro che la mia battaglia è utile anche per queste elezioni, i cui temi, quelli regionali, possono risultare distanti e potremmo avere maggiori risultati elettorali se spieghiamo ai nostri elettori di votare per la Regione guardando anche alla realtà comunale. Più voti ci daranno adesso più forte sarà l’avviso di sfratto a Fanfani”
Sì, ma la sua candidatura partita così in anticipo reggerà?
“Non mi sono candidato a sindaco, ma sono disponibile a farlo. Mi spiego. Mi sono proposto soltanto a sostenere il centrodestra per raggiungere un obbiettivo ben definito. Vincere le elezioni del 2011. Credo che per farlo occorre restituire la linfa e l’entusiasmo che animò la nostra battaglia nel 1999. Oggi il centrodestra aretino, ha un occasione storica, il Pdl , in questa fase fondativa si deve riaprire alla società e produrre una nuova politica di alleanze con la città ed il suo territorio. Io sarò nel partito a perseguire la politica che ritengo vincente
Allora chi pensa potrà essere il futuro candidato del centrodestra?
“Se dovesse provenire dalle fila della società politica, credo che al sottoscritto non manchi la determinazione per affrontare la sfida. Credo anche però, che sarebbe utile, sempre nel caso che la scelta debba cadere su un politico, consultare i cittadini con una forma di “primarie”. Se, senza primarie, la scelta dovesse cadere su un esponente politico palesemente non in grado di ottenere un adeguato consenso, si aprirebbero scenari del tutto imprevedibili.”
Facciamo anche un’altra valutazione. Come considera l’ipotesi di un candidato proveniente dalla società civile?
“La migliore soluzione possibile. Il mio lavoro intrapreso in questi ultimi mesi è teso a stabilire un canale di virtuosa comunicazione con la città e le sue espressioni migliori. Per vincere occorre un vero progetto di città alternativo al nulla proposto dalla sinistra. La politica dell’autosufficienza, da sola, non è in grado di produrlo e serve a tal proposito la collaborazione di tutti i cittadini che non si riconoscono nell’inerzia Fanfaniana.”
Ha in mente qualcuno in particolare?
“Sì. Ma difficilmente il centrodestra sarà in grado di attrarre uomini di qualità se restiamo ancorati ai vecchi schemi. Occorre aprire una stagione di dialogo politico culturale con i cittadini, viceversa rischiamo di non vincere una competizione che con il candidato giusto e il progetto adeguato vinceremo sicuramente.”
Ci faccia un nome, ci dica chi è?
“Nemmeno sotto tortura”
Torniamo alle Regionali. Allora si darà da fare?
“Allora, su questo tema, come avete ben interpretato, ci tengo a ribadire e a sottolineare che il partito aretino non ha nessuna responsabilità sulla mia esclusione. Bianconi Migliori e Matteoli si sono battuti per la mia candidatura, ma le logiche correntizie nazionali hanno preso il sopravvento.”
Un parere sui candidati ce l’avrà.
“Validi. Mi auguro per loro e per il mio partito un buon risultato e sono a disposizione per la campagna elettorale.”
Federico Sciurpa