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lunedì 31 gennaio 2011

Il Comune oramai trasformato in agenzia immobiliare

Dichiarazione del vicepresidente del Consiglio Comunale Francesco Macrì:
“Quando ho convocato la conferenza stampa sulla vicenda dell’università dell’Oklahoma ad Arezzo credevo di avere a che fare con i giornalisti e invece ho dovuto anche affrontare le offese dell’ex vice sindaco Marconi che si è presentato mettendo a disagio il sottoscritto e i presenti. E questo la dice lunga sul profilo di chi ha ricoperto la carica fino a poco tempo fa.
Venendo al merito della questione, premesso che avere intercettato presenze studentesche straniere è positivo, ci sono circostanze che ritengo sottolineare: in particolare una certa somiglianza con il caso Ato 4. Questo lo ricordiamo tutti: un ente di cui la legge prevede lo scioglimento compra l’immobile per la sua nuova sede da una società a cui partecipa l’ex vice sindaco.

Adesso invece abbiamo l’università dell’Oklahoma insediatasi ad Arezzo attraverso un percorso amministrativo per l’ennesima volta poco chiaro. Partiamo dalla Santa Chiara srl che si costituisce nel 2005. Di questa, chi è socio? L’ex vice sindaco Marconi. Santa Chiara srl acquista poi nel 2006 dal Monastero delle Clarisse di Santa Chiara, una simpatica omonimia verrebbe da dire, un immobile. A questo punto s’impone una parentesi: chi acquista da istituti ecclesiastici avrebbe il dovere morale di mettere a reddito ciò che compra e non farne oggetto di speculazione rimettendo il bene sul mercato. Invece proprio questo fa santa Chiara srl, anzi di più: essa non vende l’immobile singolo ma viene ceduta per intero alla società statunitense University Anphora LLC. Ovvero, con tutto il suo patrimonio, comprendente l’attuale sede aretina della Oklahoma University. Mi sembra che di elementi da chiarire ce ne siano già molti: ma potremmo aggiungere, tanto per rimarcare il ruolo dell’ex vice sindaco nella vicenda, il suo viaggio in Oklahoma nel maggio 2009 e il ricevimento, sempre da lui compiuto, della delegazione statunitense ad Arezzo. Atti che ne certificano il coinvolgimento.
Due casi simili fanno a questo punto non soltanto una questione di inopportunità ma di assoluta confusione di ruoli fra interesse privato e quello di vice sindaco. È l’aspetto politico che a me interessa, anche se, accennando a eventuali profili giudiziari, mi viene da dire che se gli stessi accadimenti avessero coinvolto esponenti politici di centrodestra, avrebbero visto un attivismo diverso da parte della stessa magistratura.
E veniamo al sindaco: sono 5 anni che sbandiera la questione morale, cosa aspetta ad ammainare il vessillo dopo le vicende Brezzi, Vettese, Ato 4 e ora questa? Siamo di fronte a un amministrazione che non ha il minimo titolo per fregiarsi di chissà quale moralità. E lei sindaco che ruolo ha giocato? Nella migliore delle ipotesi di chi non sa nulla, di chi non si accorge di quello che succede nelle stanze degli assessori. Immagino che la sua irreprensibilità lo avrebbe portato a impedire lo sviluppo di un procedimento amministrativo così discutibile. Anche se mi viene da dire, di conseguenza: ma lei governa o no? Nella peggiore di chi sapeva e non ha agito. Un’eventualità, questa, gravissima. E comunque in entrambi i casi si denota la sua complessiva inadeguatezza al ruolo di primo cittadino. Primo cittadino che come al solito in Consiglio Comunale, dinanzi alla mia interrogazione, si è trincerato nel solito silenzio. Stavolta ancor più imbarazzante”.