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martedì 6 ottobre 2009

Lettera aperta a Liletta Fornasari, Primo Rettore della Fraternita dei Laici

"Per valorizzare il patrimonio artistico della Fraternita e della città tutta e per un un’adeguata attenzione al movimento musicale aretino che merita una grande considerazione"
Gli interventi pubblici del Consigliere Comunale Francesco Macrì hanno evidenziato alcuni aspetti della gestione degli ultimi tre anni della Fraternita dei Laici. Ne risulta una vicenda dalle tinte opache che, spero, non sarà difficile chiarire; ma non tocca certo a me il compito di esaminarne la congruità amministrativa. Restano però due aspetti che mi toccano, stante l’attaccamento che provo per questa istituzione cittadina. Il primo riguarda proprio te, stimata Liletta Fornasari: voglio, manifestandoti il mio sincero incoraggiamento per il difficile compito che dovrai affrontare, evidenziare almeno due grandi cose che è possibile fare negli anni che verranno, utilizzando le risorse , ancora grandi malgrado tutto, che la Fraternita possiede non solo in termini di patrimonio immobiliare e finanziario ma anche per il suo incommensurabile valore storico e quindi simbolico che essa rappresenta da quasi 750 anni. Le indicazioni che mi permetterò di dare devono però, necessariamente, tener conto delle scelte di politica pubblica sbagliate dal Magistrato uscente, e questo è il secondo aspetto.
Sappiamo tutti che, con riferimento alla legge regionale n°43 del 2004, le ASP devono occuparsi, come fine primario del loro agire pubblico, dei servizi alla persona e più propriamente dei Servizi Sociali; lo devono fare con azioni ed economie di importante “scala” e non soltanto con modeste, anche se utili, sovvenzioni ad associazioni di volontariato o cose simili. Devono quindi occuparsi, in maniera potente, di anziani, di disabili, di bambini, di istruzione, di cultura.
Un milione e seicentomila euro (cifra segnalata negli interventi di cui sopra ed ovviamente riportata nel bilancio dell’ente) avrebbero potuto essere una straordinaria leva finanziaria per realizzare grandi opere di urgente necessità sociale. Non posso non stigmatizzare l’acquisto di appartamenti (con resede e garage) quando sarebbe stato più giusto, più economico, più trasparente e più utile ristrutturare “Il Conventino” in via Garibaldi; ma lasciami immaginare la fusione con l’Istituto Fossombroni e quell’ambiziosa mia idea di realizzare una “cittadella degli anziani” , magari nei terreni di Fraternita nella campagna di San Leo. Quell’idea teneva conto della forza finanziaria della Fraternita e della necessità di fare ulteriore e grande cassa con la vendita dell’immobile che ospita l’Istituto Fossombroni. La fusione di cui sopra è ancora possibile; le risorse finanziarie ancora ci sono e la gestione sarebbe sicuramente molto economica e quasi interamente finanziata dal sistema socio-sanitario pubblico regionale. Gli anziani in fila per un posto dignitoso dove vivere sono sempre più numerosi ed attendono una risposta adeguata, moderna ed economica, per domani e per il futuro.
Non posso non considerare sbagliato un investimento di 760.000 euro in agricoltura: tutti sanno che il “primario” sta attraversando un periodo di crisi, che la Fraternita possiede già oltre 900 ettari di terreno che meriterebbero qualche sforzo finanziario per una migliore funzionalità; tutti sanno che l’Università di Firenze (proprietaria della fattoria di Dorna) non riesce a disfarsi di quel grande e bellissimo patrimonio, proprio perché non trova risposte nel mercato (tranne l’”acuto” senso del business del Magistrato uscente). Purtroppo sarà difficile rimediare a questo errore di investimento. Vorrei sbagliarmi ma non riesco a nutrirne la speranza.
Ma ancora resta il palazzo di Piazza Grande. Sappiamo che la rifunzionalizzazione del palazzetto sta dentro il grande progetto presentato nel P.I.U.S.S. ma quello che manca è un vero progetto per farne il “Palazzetto della Cultura” di Arezzo. Mi scuserai se ancora una volta metto in ballo me stesso: “ai miei tempi” c’era un’idea che aveva avuto molti sostenitori fra le persone che più da vicino sarebbero state interessate al migliore sfruttamento possibile di quello straordinario edificio. Si erano seduti con me ad un tavolo e si stava profilando la possibilità di un grande accordo cittadino fra istituzioni pubbliche e private. Se vorrai e se lo volesse il sindaco potreste cercare di completare l’opera. A proposito: se non dovesse andar bene con il P.I.U.S.S. potrebbe andare meglio quando sarà presentato l’ultimo bando ministeriale di Industria 2015, riguardante i beni culturali.
Sono certo che saprai lavorare al meglio sul versante culturale e che dovrai essere il fulcro di ogni progetto cittadino per l’anniversario della nascita di Giorgio Vasari. Immagino saprai valorizzare il patrimonio artistico della Fraternita e della città tutta e voglio augurarmi che vorrai anche mettere di nuovo un’adeguata attenzione al movimento musicale aretino che merita una grande considerazione. Con te la Fraternita dei Laici potrà rimettersi nel cammino che la storia e i suoi benefattori hanno indicato. Auguri.
Danilo Petri