Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 25/05/08 - 01/06/08

sabato 31 maggio 2008

Sicurezza: servono misure antipedofilia

Prendiamo atto dagli articoli pubblicati nei quotidiani locali di un avvenimento tanto grave quanto ormai troppo diffuso. Infatti giovedì scorso davanti ad una scuola, che comprende medie ed elementari, si sono verificati degli atti osceni durante l’uscita dei bambini dalle scuole da parte di un trentenne. Quest’ultimo, secondo le testimonianze dei genitori, si è più volte presentato all’uscita della scuola mostrandosi in atti osceni fino a quando le svariate segnalazioni pervenute hanno fatto sì che fosse arrestato.
Ancora una volte abbiamo la conferma della necessità di misure forti e determinate che questa amministrazione comunale dovrà prendere, soprattutto nei luoghi più a rischio, come quelli frequentati dai bambini, anche e soprattutto con un maggior presidio del territorio.
Proprio nei giorni scorsi il consigliere comunale e vice-presidente provinciale di Alleanza Nazionale, Francesco Macrì, parlava di sicurezza, e noi siamo perfettamente d’accordo: ribadiamo che non bastano le telecamere (che però ancora non sono state installate), ma servono provvedimenti ad hoc, come l’incremento dell’organico dei vigili urbani oppure l’impiego delle professionalità degli istituti di vigilanza privati.
Non possiamo permettere che in alcuni casi, prima delle sentenze definitive, i nomi dei presunti colpevoli vengano sventolati in tutti i giornali e tv (e magari poi risultano innocenti), mentre in un caso come questo certo ed incontrovertibile possa rimanere l’anonimato di una persona socialmente pericolosa.

Andrea Mazzielli e Francesco Lucacci
Gruppo A.N. – Circoscrizione 2 Fiorentina

LA MONNEZZA

L'immondizia è un bel crostino da digerire, che il Governo Berlusconi ha ereditato dal vecchio Governo Prodi i quali sono caduti a causa si dell'infedeltà o tradimento come diceva qualcuno del Partito dell' UDEUR il quale aveva come leader Mastella, ma anche perché non sono riusciti a gestire la calamità naturale perché così secondo me va definita dell'immondizia a Napoli. Spero che il governatore della Campania Bassolino anche se ha assunto come collaboratore un economista ambientalista che si chiama Guido Viale (ex leader di Lotta Continua) il quale è contro hai termovarolizzatori al contrario di tutti coloro che hanno analizzato la situazione; e spero che Bassolino segua la direzione che ha tenuto il sotto segretario con delega all'emergenza Guido Bertolaso, il quale sta facendo un buon lavoro anche se ancora non vediamo i risultati i primi risultati sono quelli della fine delle guerriglie con i cittadini. E comunque io non mi spiego una cosa, come mai la gente si lamenta e poi quando cerchano di aiutarli o fare qualcosa non gli sta bene e si mettono a fare guerriglie nche se abbiamo visto bene che la maggiorparte di quelli che fanno le guerrigli fanno parte dei centri sociali o ultras del Napoli o anche camorristi che sono stati riconosciuti dai video fatti dalle Forse dell'Ordine; e i pochi cittadini che manifestno mi spiegano cosa vogliono, che il Governo faccia con tutto il sudicio che producono una mega palla e la spedisca nelle spazio con un razzo, così nessuno poi se la deve prendere?

venerdì 30 maggio 2008

Sicurezza, Macrì (An): «Contributi per la vigilanza privata»

Dichiarazione del Vicepresidente provinciale e Consigliere comunale di Alleanza Nazionale Francesco Macrì.
«Prendo atto che, grazie alla politica del centrodestra a livello nazionale e aretino, anche al Comune di Arezzo qualcuno si sveglia. Da anni chiediamo iperprotezione per una città che per storia, tradizione e cultura è abituata ad altissimi livelli di sicurezza. Siamo sempre stati vittime di una errata comparazione statistica, per la quale ad Arezzo si stava sempre meglio che a Salerno o Napoli dove dieci anni fa non lasciavano aperta la macchina, dove le ragazze non si sentivano sicure se passeggiavano sole in tarda sera e dove se la gente veniva borseggiata o aggredita ciò non creava allarme sociale...»
«A tutto ciò Arezzo non è mai stata abituata. E non intende abituarcisi ora solo perché qualche campione dell’arrendevolezza ci spiega che ormai il mondo va così. Questo criterio, con le implicite sottovalutazioni che porta con sé, noi lo respingiamo perché è il medesimo che ha ridotto la città in queste condizioni».
«Occorrono più controllo del territorio e maggior coordinamento, a partire da ciò che può fare il Comune. Senza aspettare il pacchetto sicurezza del governo, che come è noto arriverà solo a fine luglio, occorre anticipare le linee guida del nuovo corso. Il Comune fin da subito, oltre alle telecamere che non bastano, deve essere di stimolo verso chi dirige le forze dell’ordine affinché non siano più tollerate oasi del crimine come Sant’Agostino, la stazione e Saione oppure zone di bivacco, di assembramenti di extracomunitari per lo più clandestini. Dissuadere queste presenze vuol dire contribuire alla sicurezza».
«Il Comune si deve ingegnare per evitare che interi quartieri, come sta accadendo, siano abitati solo da stranieri: altrimenti, così, avremo dei ghetti invece di un’integrazione accettabile».
«Quanto alle forze in campo, l’amministrazione comunale potrebbe derogare al contratto collettivo sui vigili urbani, garantendo una turnazione ventiquattr’ore su ventiquattro con la previsione di relativi premi e/o straordinari: certo, questo a patto che la polizia municipale venga dotata di maggiori mezzi, strutture e soprattutto che si aumenti l’organico cercando con i nuovi concorsi profili professionali più idonei a intervenire sulla sicurezza. Il poliziotto municipale deve sentirsi, e quindi comportarsi, meno da dipendente pubblico e più da poliziotto».
«Ultima ricetta, visto che le risorse umane nel settore sono sempre poche, è quella di utilizzare un ‘esercito’ professionale che sulle nostre strade esiste già: mi riferisco agli istituti di vigilanza privata. Il sindaco, in sede prefettizia, potrebbe concordare tariffe sotto soglia, agevolate. Potremmo così stimolare consorzi di cittadini, commercianti, interi quartieri che, con costi minimi e contributi della pubblica amministrazione, potrebbero avvalersi di pattuglie private per organizzare e garantirsi una sicurezza di prossimità».
«Serve una piramide funzionale, ben organizzata e che salga fino ai livelli più alti, quelli delle forze dell’ordine con le loro esclusive competenze ma anche con un Comune che può e deve fare subito la sua parte in termini sussidiari. Per fare tutto questo occorre che la sinistra e il sindaco, cambino mentalità e tirino fuori ciò che i cittadini pretendono: i cosiddetti attributi».

LA SOLITA STRUMENTALIZZAZIONE

Visto tutti gridavano al ritorno dei Fascisti e al razzismo; ma nessuno aveva capito nulla, perché non era niente di che. Era solo un regolamento personale (fai da te) per uno scippo ai danni di una amica dell'aggressore. Infatti, egli ha detto di averlo fatto per «lo schifo che c'è al Pigneto». Ha detto con parole franche e facendo visionare a tutti come prova il suo avambraccio, di non essere di destra, in quanto ha tatuato l’immagine del "Che". L'uomo si è costituito ed è una persona di cinquant'anni che i testimoni avevano descritto, perché l’unico del branco a volto scoperto. Lui sostiene come avevo spiegato in precedenza di essere entrato nel negozio per riappropriarsi degli oggetti meglio dire dei documenti della sua amica, di aver incontrato solo lì gli altri ragazzi. Ho trovato un articolo dell'Unità che strumentalizza l'accaduto e dice "Ma in tutta questa storia, la cosa più assurda è, che basta un tatuaggio per far gridare vittoria alla destra. A poche ore dalla confessione dell’uomo, si moltiplicano le dichiarazioni di esponenti del centro destra, soddisfatti del fatto che sia crollato il (teorema) dell’aggressione nazifascista". E' certo che i politici del centro destra o di destra, faccino queste osservazioni, per il semplice motivo che in Italia non si devono vedere più delle persecuzioni sulla razza, perché dobbiamo capire; che ormai con l'anni che passano dobbiamo coesistere con il rispetto l'uno per l'altro. Il concetto che la destra di oggi vuole far capire, è che la gente che delinque in qualsiasi modo e di qualsiasi etnia deve pagare con le pene giuste e senza sconti. Chiaramente l'immigrati che non hanno il permesso di soggiorno e non hanno un lavoro è giusto che vengano espulsi, in quanto per vivere sono obbligati a delinquere. Secondo il mio modesto parere il nuovo decreto legge che il Ministro dell'Interno Maroni ha varato è ottima; confrontandola con il D.L. che fu emanato dal governo Prodi, il quale dette come risultato ridicolo l'espatrio di solo dieci clandestini che avevano commesso alcuni reati, una cosa simbolica per prendere in giro tutti i cittadini italiani e fargli credere che avevano espulso miriadi di immigrati.

giovedì 29 maggio 2008

COMUNICATO STAMPA

LA CONSULTA PROVINCIALE DEGLI STUDENTI DI FIRENZE HA ORGANIZZATO PER IL 31 MAGGIO UNA CONFERENZA SUL TIBET ALLE ORE 15:00 PRESSO L’AUDITORIUM STENSEN (VIALE DON MINZONI), CON PROIEZIONE DEL FILM “KUNDUN” DI MARTIN SCORSESE E A SEGUIRE UN DIBATTITO CON MATTEO RENZI (PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI FIRENZE), RICCARDO NENCINI (PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE) E BIANC TENZIN SANGPO (SEGRETARIO DELLA COMUNITA’ TIBETANA IN ITALIA). SIMONETTO E DE MARCO: “LA CONSULTA A FIANCO DEL POPOLO TIBETANO PER L’AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI”.
Consiglio a tutte le persone interessate di partecipare numersi e portare amici perchè sarà una bela conferenza su argomenti odierni di repressione, che dovrebbero essere trattati un pò di più da tutti per far conoscere tutte le realtà.

mercoledì 28 maggio 2008

Quanto costano i debiti scolastici!!

La riforma del recupero dei debiti scolastici varata dal ministro dell'istruzione Fioroni del governo Prodi dimostra la sua inefficacia e la sua eccessiva onerosità.
Il decreto prevede che i debiti vengano recuperati durante corsi estivi previsti nei mesi di giugno e luglio e svolti da docenti appositamente pagati. E quì sorge il primo problema: gli istituti non hanno fondi a sufficienza per coprire l'intero svolgimento dei corsi di recupero.
Di conseguenza un altro problema sollevato anche da molti insegnanti è l'impossibilità di organizzare in estate dei corsi di recupero realmente efficaci e risolutivi riguardo alla preparazione degli studenti.
Altro probabile problema è che i professori per evitare l'alta partecipazione ai corsi di recupero potrebbero decidere di promuovere senza debiti gli studenti non molto carenti, mentre quelli nelle peggiori situazioni bocciarli direttamente.
Una problematica ormai troppo frequente in Italia è che andiamo a spendere soldi pubblici senza valutare bene la convenienza e la reale efficacia. Infatti, in questo caso il totale della spesa è 200 milioni di €uro, mentre il costo orario per ogni insegnante è pari a 50 €. Magari questa spesa serve più a giustificare il recupero formale e di facciata del debito a carico dello studente, piuttosto che ad insegnare nella sostanza quei concetti o quegli argomenti che lo studente non aveva assimilato durante l'anno scolastico. Anche perchè se gli studenti che accumulano debiti in una o più materie durante l'anno ordinario, figuriamoci se in piena estate (in parte anche comprensibilmente) riuscirebbero a seguire realmente ed attentemente questi corsi di recupero, o se la frequenza a questi corsi fosse solo per formalità e obbligo di presenza.
Certamente non istituire questi corsi farebbe evitare allo Stato una spesa di 200 milioni di €uro e sicuramente non andremmo ad attentare alla formazione scolastica e culturale dei nostri giovani ragazzi.

martedì 27 maggio 2008

Strade da incubo

Le strade della Toscana sono un incubo per tutti gli automobilisti che ogni giorno le percorrono indipendentemente dal tipo di strada o dal luogo di percorrenza. Questo è quanto risulta da uno studio effettuato dalla fondazione Ania, che si occupa proprio di sicurezza stradale, in stretta collaborazione con vari automobilisti. Gli utenti si sono impegnati nell'inviare le segnalazioni alla fondazione, la quale si è presa l'impegno di verificare la correttezza delle varie segnalazioni e di conseguenza ha creato una mappa dei black point, cioè dei punti più pericolosi. L'elenco di questi punti critici (o black point) comprende anche l'allegato per ognuno di questi che include l'elenco degli incidenti avvenuti nel tempo.
I problemi più segnalati dalla provincie della Toscana risultano in ordine di rilevanza il fondo stradale sconnesso, gli incroci pericolosi, la scarsa visibilità della segnaletica e le curve pericolose.
Interessante la possibilità di scaricare un software per il navigatore satellitare al fine di segnalare il raggiungimento del black point. Tutte queste zone sono anche state segnalate alle istituzioni locali affinchè si adoperino per mettere fine a questi disagi e risolvere queste situazioni assolutamente pericolose.
Non si può e non si deve più rimandare!
Il software è disponibile e scaricabile gratuitamente dal sito www.smaniadisicurezza.it

lunedì 26 maggio 2008

SPERIAMO BENE

L'articolo a questo titolo perché tratterò un argomento a cui tengo tantissimo e il quale spero che vada in porto, esso tratterà le aperture delle centrali nucleari in Italia. Volevo far capire a chi a votato a sfavore delle centrai nucleari in Italia sia poco informato. Però rispetto i pensieri altrui, e comunque per la cronaca lo sapete che l'Italia compra energia dalla Francia la quale la produce in una centrale nucleare a 50 Km di distanza dai nostri confini. Pensate che ci sono arrivate le scorie radioattive e le polveri da Cernobil, secondo voi se succedesse qualcosa alla centrale nucleare francese a noi non succederebbe niente per il semplice motivo che noi abbiamo lo scudo protettivo? Siccome se volete risparmiare nelle bollette allora appoggiate la creazione delle centrali nucleari. Io appoggio il governo su la sua scelta che porterà a un bel risparmio per noi cittadini e chiaramente per lo Stato.

domenica 25 maggio 2008

La nostra identità

Un popolo senza radici corre il rischio di essere un popolo senza futuro. Perchè le radici della nostra identità rappresentano dei pilastri per sapere da dove veniamo e soprattutto quale tragitto scegliere per il futuro. Specialmente in un'epoca quale quella attuale contraddistinta da una grande confusione occorre tutelare la nostra identità dalle spinte post-moderne che derivano dall'ondata del sessantotto.
Il fatto è che tutti dicono di sapere cosa è l'identità finchè non si chiedono cosa sia. L'identità segna una linea di demarcazione originaria fra "noi" e gli "altri", è ciò in cui un popolo crede, ciò a cui aspira e ciò da cui è orientato.
Nella nostra civiltà abbiamo la consapevolezza della discendenza dalla cultura greco-romana che ci ha dato il concetto di Polis e delle istituzioni e del legame con la cultura giudaico-cristiana che ci ha tramandato il concetto e il valore della persona.
Essere conservatori nel mantenere la tradizione non vuol dire rifiutare le novità. Anzi significa preservare l'identità ed affidarsi ad essa come sistema di orientamento alla luce del quale apportare le novità utili ad attualizzare la tradizione. Quindi liberali che implica l'attaccamento alla libertà per la persona e alla voglia di innovare considerando la nostra identità.