Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 02/12/07 - 09/12/07

sabato 8 dicembre 2007

ROM, JEANS E MALAGIUSTIZIA (E 4 GIOVANI CHE NESSUNO RICORDA)

Dalla galera alle passerelle, passando per una notte in cui, ubriaco,alla guida di un furgone ha ucciso 4 ragazzi di età compresa tra i 16 ei 19 anni. E' una storia sorprendente la vita di Marco Ahmetovic, il rom di 22 anni che il 23 aprile di quest'anno, alla guida di un furgoncino e completamente ubriaco, uccise 4 giovani su una strada statale nei pressi di Appignano, in provincia di Ascoli Piceno. Sta scontando la sua pena in un residence con piscina e a breve sarà il testimonial di una collezione di jeans disegnata apposta per lui: la'romjeans'.
Il fatto che il volto del giovane romeno possa trovarsi su dei cartelloni pubblicitari, e che qualcuno sia disposto a pagare un cachet di 30.000 euro, stando alle indiscrezioni, perchè lui faccia da testimonial, sta suscitando indignazione di tutti.
E non dimentichiamoci che sta per uscire pure un suo libro... Non si può accettare una cosa simile, nessuno di queste persone che usano il rom per soldi e per renderlo famoso ha rispetto per il dolore dei genitori, dei familiari e amici... e soprattutto per il ricordo "DEI QUATTRO ANGELI"!!!
NON COMPRATE QUEI JEANS!

giovedì 6 dicembre 2007

NON SI ACCORGONO DI NIENTE "HANNO LE FETTE DI PROSCIUTTO AL POSTO DEGLI OCCHI"

Il Governo è andato a fondo due volte di seguito e sempre sul decreto sicurezza. La bocciatura è arrivata al Senato questa mattina, la maggioranza è dovuta ricorrere hai ripari, prendendosi una pausa per discutere con i propri alleati non capiscono anche se prendono una pausa non risolvono niente. Dovrebbero solo dimettersi così dovremmo andare tutti a votare. Una cosa che deve far pensare un po' di più, anche loro, è ciò che è successo l'altra mattina a Roma, durante la manifestazione delle guardie giurate. Giunti durante la protesta a scontri con le forze dell'ordine. Nei disordini c'è stato anche un incivile che tuttora non sappiamo se è una guardia girata o no, che ha tirato una molothow verso il Quirinale; l'unica cosa che possiamo dire che questa persona è un vandalo incivile, perché con il suo gesto ha rovinato una manifestazione che secondo il mio punto di vista era riuscita bene e aveva fatto riflettere. E' l'ennesima manifestazione che viene organizzata a Roma in un tempo molto ristretto da quando la sinistra è stata eletta. E con questo articolo vorrei far capire al governo, che non ha più motivo per stare in piedi perché non fa altro che farsi sgambetto far di loro. Tra i tanti motivi, nella maggioranza tutti vogliono fare il loro programma e non quello che hanno stipulato come maggioranza, pertanto ogni tre per due sono sotto al Senato, non solo per la risica maggioranza.

mercoledì 5 dicembre 2007

Il liberismo è di sinistra - Alesina A. e Giavazzi F. - Il Saggiatore

Un libro pretenzioso che si prefiggerebbe di dimostrare che il modello economico e sociale tatcheriano (quello delle liberalizzazioni, degli ammortizzatori sociali e della meritocrazia) appartenga alla sinistra (una contaddizione in termini quasi tragicomica).

Un libro che non tiene assolutamente conto della storia culturale e politica del nostro paese, in cui il fascismo e poi il PCI e l'ideologia marxista l'hanno fatta da padroni, influenzando entrambi, in maniera chiaramente statalista, la nascita, crescita e sviluppo della nostra economia.


Un libro che vorrebbe tracciare una nuova rotta a sinistra per sprigionare le forze di soggetti tropppo spesso vessati dal nostro sistema: giovani e studenti in primis, fino ad affermare la figura ed i diritti di u nuovo soggetto, il consumatore/contribuente.

Forse i due autori non si sono accorti che in Italia c'è già una generazione che si batte contro la gerontocrazia e per la meritocrazia, c'è una generazione ed un popolo che si sono stancati dello stradominio dei poli bancari rossi, di una magistratura troppo spesso (purtroppo) politicizzata, delle caste impenetrabili di alcune professioni, delle baronie universitarie politicamente schierate.


Il liberismo "corretto" di cui parlano Alesina e Giavazzi è un modello economico che, checchè ne possano pensare loro, è un punto d'arrivo che la destra moderna italiana sta cercando di perseguire (con fortune alterne) da circa 14 anni.
Forse non se ne sono accorti.
E forse non si sono accorti (visto che citano sempre l'inghilterra e gli USA come riferimento) che nel mondo anglosassone il pensiero liberale non sta a sinistra (ad eccezione di Tony Blair).

Un libro comunque da leggere, con l'arguzia di sostituire (quando sia del caso) la parola "sinistra" con quella "destra".

martedì 4 dicembre 2007

Della politica informe.

La situazione politica italiana nazionale è particolarmente strana e preoccupante.
Un grande stagione di trasformazioni sta pervadendo le partiti e schieramenti.

A sinistra "la cosa rossa" dibatte e discute su simbologie (falce e martello, sole ed arcobaleno) che poi sottintendono iferimenti ideologici (più che culturali) ben precisi: socialismo marxista, eco-ambientalismo conservatore, pacifismo movimentista, comunismo vecchio stampo.

Il PD cerca la propria identità con Veltroni che guarda ai democratici americani ed ai laburisti inglesi mentre una parte sinistra del "partito-contenitore" guarda ancora al marxismo, ed una più al centro alla chiesa ed all'economia sociale di mercato.

I vecchi democristiani cercano intese che potrebbero far ipotizzare un ritorno ad una "balena bianca scudocrociata" che si vedrebbe ridotta, in termini di consensi) alle dimensioni di un delfino (per dirla con l'ittica).

Berlusconi ha abbracciato un "populismo liberal-democratico" con il Partito del Popolo della libertà creando un altro contenitore in cui sono confluiti: circoli della libertà, circoli del buongoverno, Storace e Forza Italia.
Non è riuscito a drenare consistenti forze agli (ex?) alleati: UdC e A.N. (che i sondaggi danno al 13.4%, ovvero +1% circa )

A.N., Lega Nord ed U.d.c. sembrano invece aver ben chiaro quale sia il loro destino: rimanere quelli che sono, non sciogliersi in un contenitore che ne disperderebbe battaglie, valori e storia e che li renderebbe informi.
Ed i numeri gli danno ragione.

Sarà forse che la gente, il popolo, il corpo elettorale, si sia stancato di continue mutazioni, di richiami una volta all'anticomunismo, l'altra volta ai parrucconi, la volta dopo ancora ai governi di unità nazionale?

In questa fase di passaggio, questa fase di politica "informe", Alleanza Nazionale ha reali prospettive di divenire, in sostanza, il partito-polo di riferimento a DESTRA, ovvero di attuare quel progetto che era già nel suo dna dal congresso di Fiuggi del 1995.
Ciò non implica la fine del centro-destra: è solo la chance per una profonda riflessione che porti, in primis, A.N. a ridefinire la propria linea politica e le proprie priorità, per poi esportare questo ragionamento su una base programmatica a tutte quele forze alternative alla sinistra

lunedì 3 dicembre 2007

Referendum in Venezuela: trionfano libertà e democrazia Ed in Russia?

Fallisce di circa 2 punti percentuale il referendum proposto da Chavez, leader Venezuelano, per la riforma dello stato in senso socialista.

Adesso però la comunità internazionale deve tenere gli occhi ben aperti sulla situazione venezuelana: Chavez infatti potrebbe cercare "altre soluzioni" per imporre la sua volontà; ricordiamo infatti che egli stesso fu uno dei principali promotori del tentativo di glope contro l'ex presidente Perez.


Ed occhi aperti sulla vittoria con il 63% del partito Russia unita di Putin, alle elezioni politiche in Russia.
La denuncia è partita dal capo delegazione dell' Osce Goran Lennmarker, che ha dichiarato"é inammissibile l'influenza dello stato e di certe forze politiche che si è verificata", non c'era parità fra i partiti in lizza e si sono registrate troppe persecuzioni ai danni dell'opposizione".
Denuncia gravissima, che dipinge la maggioranza ed il governo russo come una dittatura soffice e blanda, denuncia alla quale dovranno seguire verifiche attente ed imparziali.

domenica 2 dicembre 2007

Rotture destinate a ricomporsi?

Gli italiani vogliono chiarezza, prima di tutto.
Quella chiarezza, che è stata la base del sistema politco bipolare italiano degli ultimi anni, è un valore irrinuciabile: vince uno schieramento o vince l'altro. Nessuna possibilità di aarghe intese con chi sta dall'altra parte.
Questo è il nodo cruciale che Silvio Berlusconi deve sciogliere queando parla di partito unico dei moderati, quando parla di riforme costituzionali e legge lelettorale;
perchè un partito come Alleanza Nazionale, con 60 anni di storia radicalmete anticomunista alle spalle, non può e non deve, ne ora ne mai, poter pensare a nessun accordo di governo con forze ex-coministe.

Su questo Berlusconi deve fare chiarezza, velocemente; deve accantonare qualsiasi progetto in odore di consociativismo per tornare a poter essere di nuvo il vero leader del centro-destra.

La rottura tra A.N. e F.I. è auspicabile si ricomponga in tempi brevi, poichè questo clima di divisione non giova a nessuno, ma deve essere il Cavaliere a fare un piccolo passo indietro, a rendesi conto che con gli strappi, con i voli pindarici, in poltica non si ottiene nulla se non risposte piccate.

Il processo unitario nel centro-destra è possibile, la federazione dei partiti auspicabile.