Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: 21/10/07 - 28/10/07

venerdì 26 ottobre 2007

SIAMO QUASI NEL RIDOCOLO, MANCA PROPRIO POCO. "CI VOGLIONO PRENDERE IN GIRO"


Gente avete visto?!?! Nessuno lo ascolta! Si scannano ancora! Subito dopo il discorso del Presidente del Consiglio sono andati a votare altre due volte e la maggioranza non è stata raggiunta. Non mi spiego perché a questo punto non si va a votare la Fiducia, i giornali dicono che il Presidente alza il tono... ma gente chi vuole prendere in giro! è sempre la solita solfa possono andare avanti un settimana senza scannarsi e poi siamo d'accapo con la solita storia perché nella maggioranza di ora tutti vogliono tirare l'acqua al proprio mulino cioè tutti pensano al proprio interesse invece di pensare all'interesse del popolo italiano anzi ci tassano di più e mettono la gente sul lastrico e loro invece prendono fior di quattrini, poi vorrei dire che i nostri deputati della Camera prendo il triplo di stipendio confronto il Presidente del Consiglio Francese ma vi rendete conto sono i più pagati d'Europa.

Video ufficiale di Azione Giovani

giovedì 25 ottobre 2007

UNA TRA LE TANTE...

Gente avete visto cosa è successo oggi al senato i partiti della maggioranza sono andati sotto quattro volte sul decreto della Finanziaria, stasera è arrivato l'ultimatum dal Presidente del Consiglio, in una dichiarazione rilasciata in sala stampa a Palazzo Chigi .
"Oggi la maggioranza si è divisa non sul programma delle grandi proposte, ma su fatti particolari, mettendo a rischio la realizzazione delle indispensabili riforme. E' giunto il momento che tutte le forze politiche della maggioranza dicano chiaramente se intendono continuare a sostenere il governo o se vogliono fare prevalere gli interessi di parte su quelli del Paese", questo ha detto Romano Prodi, poi ha aggiunto: "Non pongo oggi il voto di fiducia, ma esigo che le forze politiche della maggioranza rispettino gli impegni che esse hanno assunto di fronte ai cittadini. Questo è quanto comunicherò nelle prossime ore a tutti i partiti della maggioranza". Dopo il comunicato del Presidente del Consiglio è arrivato un commento di Walter Veltroni, che ha dato pieno sostegno a Prodi e ha detto: "Concordo pienamente con il tono ed il contenuto dell'appello di Romano Prodi. Il Paese ha bisogno della solidità massima della maggioranza per rafforzare l'azione del Governo. Questo è il primo impegno del Pd".
Ora vorrei fare delle osservazioni su tutto ciò, il caro Presidente del Consiglio non va al voto di fiducia perché a paura di perdere; dato che nella maggioranza si stanno scannando tra di loro vedesi Mastella e Di Pietro i primi che mi vengono in mente. Vorrei fare un'altra osservazione questa maggioranza si è incollata alle seggiole della Camera e del Senato. Sta a noi che siamo all'opposizione di scollarli prima della fine della loro legislazione anche se stanno facendo tutto da soli poiché da quando sono entrati al governare si stanno tirando la zappa nei piedi con leggi contro i cittadini, con meno sicurezza, con discussioni tra di loro, ecc. Ora gente dite la vostra, io ho detto la mia.

Comunicato stampa Azione Giovani Arezzo del 25/10/07

Solidarietà da parte di Azione Giovani ai ragazzi del Blocco Studentesco


Azione Giovani Arezzo vuole esprimere la piena solidarietà ai ragazzi e le ragazze del Blocco Studentesco dopo le minacce telefoniche subite.
Il tentativo di intimidire le giovani militanti, per farle desistere dall’intenzione di candidarsi come Rappresentanti di Istituto al Liceo Classico F. Petrarca di Arezzo, è un atto vergognoso e meschino che insulta i principi di libertà e democrazia.
Noi tutti, ragazze e ragazzi di Azione Giovani, ci auguriamo che un atto come questo non si ripeta perché non solo lede i diretti interessati, ma contribuisce a creare un clima di diffidenza e allontanamento dei giovani dalla politica.
Per questo motivo ci apettiamo una ferma e forte condanna di questo stolto gesto da parte di tutti i movimenti giovanili e studenteschi, affinché la politica sia e rimanga sui binari del confronto libero e civile.



Azione Giovani Arezzo

WHY NOT approda a ROMA

Sarà trasferita a Roma l’inchiesta, chiamata da Luigi De Magistris il procuratore generale di CATANZARO “Why Not”. Gli atti da trasferire, non riguardano solo la posizione del ministro della Giustizia Clemente Mastella, ma anche quella del presidente del Consiglio Romano Prodi. L’obiettivo della magistratura è far valutare se il coinvolgimento nell’indagine del capo del governo e del Guardasigilli Clemente Mastella siano di competenza del Tribunale dei ministri. Intanto, la procura generale della Cassazione non ha ancora ricevuto alcun ricorso. L’impugnazione del provvedimento dovrebbe essere eseguita, secondo quanto prevede la legge, entro dieci giorni dalla data di notifica, ma ancora non è chiaro di chi sia la competenza a presentare un eventuale ricorso. Speriamo che le cose saranno fatte senza guardare in faccia nessuno, nel modo migliore possibile, nell’interesse della Repubblica e della magistratura. E intanto, lo stesso ministro della Giustizia Mastella, ha firmato la nuova carica del nuovo procuratore generale di CATANZARO. La richiesta della nuova carica è giunta in data odierna sul tavolo del Guardasigilli. Il nuovo procuratore sarà Iannelli, oggi procuratore della Repubblica a Pisa, potrà dunque andare a rivestire la carica di procuratore generale di CATANZARO. Questo per ora è tutto ma vorrò vedere come va a finire secondo me va ha finire come sempre se la passano sempre liscia voi cosa ne pensate?

mercoledì 24 ottobre 2007

Roma, 20/10/2007: La sinistra scende in piazza...

Della serie, si stava meglio quando si stava peggio!
Un corteo numeroso che è sceso in piazza per protestare contro il governo di cui loro stessi fanno parte e sostengono. Per quanto possano dire che non è stata una manifestazione contro il governo, ma soltanto un modo per spronarlo a reagire, le contraddizioni sono presto svelate.
Ecco alcuni degli slogan che sono stati presi come riferimento:
- L'esecutivo Prodi è un governo di rapina e nemico dei lavoratori
- Il Pd ci fa più paura di Forza Italia
- Il nemico l'abbiamo in casa, è Epifani
- Iscritto CGIL, incazzato con il governo e con il sindacato

Non c'è bisogno di commenti. Questi slogan bastano per rendersi conto della situazione che stiamo attraversando. E' bene che ognuno rifletta e si convinca del fatto che con questo governo non sarà più possibile fare qualsiasi tipo di legge o di riforma, senza che si presentino i veti della sinistra massimalista che sarà sempre più presente a minacciare la caduta del governo. Ieri no Tav, no Mose e no base di Vicenza, oggi contro l'accordo sul Welfare e domani chissà... contro la Finanziaria!!
E' evidente che è un governo prigioniero di se stesso e che non riuscirà mai a portare a termine il suo programma; figuriamoci a risanare e riformare il Paese...

Comunicato stampa di Francesco Macrì



A Marconi la delega alla sicurezza, Macrì (An): «Come dare a un vampiro la delega all’Avis»

«Siamo al paradosso. Da una parte l’attuale maggioranza (tipo l’assessora De Robertis) ci dice sul giornale che la sicurezza non si fa con più vigili e più ‘sbirri’, bensì con opportunità di aggregazione e sviluppo sociale. Dall’altra la giunta dice che invece aumenterà i vigili ma non solo, perché in più affida a Marconi una delega alla sicurezza che comprenderà la gestione della polizia municipale, confermando agli aretini l’impostazione culturale di una sinistra che guarda alla sicurezza come ulteriore modo per spremere i cittadini, come per gli autovelox. Insomma: al vampiro del Comune praticamente hanno dato la delega all’Avis. Poi, non contenti, ecco che danno un’incredibile delega alla telesorveglianza a Nocentini, lui che in due anni di mandato nel settore dell’innovazione ha il record assoluto di essere riuscito a non fare un bel nulla».

«Da due anni in qua, e questo mi preme sottolinearlo, questa città si è avviata sempre più in una pericolosa deriva di microeventi criminosi. A questo stato di cose, la risposta che la giunta dà non è di sistema, ma di assoluta apparenza. La telesorveglianza wireless è l’ultima operazione di facciata in ordine di tempo. Infatti il sistema wireless non potrà essere lo stesso per i parchi, per l’accesso a internet e per la sicurezza, in quanto una telecamera ha bisogno di una connettività idonea ed esclusiva».


«La sicurezza, insomma, non è uno spot con cui questi turisti per caso della politica possono avere un po’ di pubblicità. No. La sicurezza è una cosa seria. Per questo il Gruppo consiliare di Alleanza Nazionale proporrà in Consiglio comunale il pacchetto sicurezza, e un consiglio straordinario in cui discuterlo. Ecco cosa noi proponiamo: innanzitutto sicurezza di prossimità, con più vigili che non si limitino a fare solo multe e che lavorino di più e nelle 24 ore, con i dovuti incentivi e potenziando i loro strumenti ed equipaggiamenti così da renderli la prima forza in campo dell’amministrazione comunale nel territorio. Poi, oltre a richiedere al ministero degli interni un maggior numero di poliziotti, si potrebbero studiare convenzioni con guardie private e di sicurezza, istituendo operatori di sicurezza e limitando quindi l’interventismo degli operatori di strada. Contemporaneamente, è necessario assicurare perfetta manutenzione contro il degrado urbano e progettare un sistema di contribuzione pubblica da erogare ai privati per la sicurezza dei loro beni, favorendo l’aggregazione di cittadini e commercianti in consorzi».


«La sicurezza, insomma, la si fa presidiando il territorio, intensificando i controlli e soprattutto mandando a casa gli irregolari. Questo deve fare il sindaco: controllare con forza che gli enti preposti alla sicurezza lavorino quotidianamente per garantire ai cittadini quiete e tranquillità».

Francesco Macrì
Consigliere Comunale An
Dirigente Nazionale Azione Giovani

Progetto "Arezzo Città Sicura" (redatto da Francesco Macrì)

Ad Arezzo dai primi anni 90 il tema sicurezza è diventato la priorità, il tema maggiormente sentito da una popolazione cittadina, che per storia e tradizione era abituata ad altissimi livelli di sicurezza, da sempre nel nostro territorio, significativi di un’alta qualità della vita.
Arezzo, nonostante viva questi grandi disagi da un decennio a questa parte, non vuole e non può arrendersi, ad una logica che ci vede comparati ad altre città , magari del Sud o a metropoli e per questo considerata a torto “statisticamente” ancora sicura.
Non è così, la percezione dell’insicurezza è quella che conta e i nostri concittadini vivono un dramma sociale, quello della criminalità diffusa, che attacca i beni primari dell’intimità domestica e familiare, la libertà e la sicurezza di frequentazione di alcune zone cittadine in orari notturni ma non solo e con particolare riferimento ai giovani e alle donne.
Sono all’ordine del giorno fatti criminali che investono interi quartieri: rapine, ingressi abusivi in abitazione, scippi, violenze e gravi fatti di teppismo urbano che minano la vivibilità di tutto un territorio, dalle frazioni al centro storico e che spesso in questo ultimo caso, i protagonisti sono giovani aretini che vivono malamente i propri disagi.
Questi crimini che qualcuno erroneamente considera di microcriminalità, sono molto più sentiti rispetto ai grandi fatti di criminalità organizzata che per fortuna, solo raramente, investono la nostra comunità.
Il carico emotivo e l’allarme sociale che essi procurano è progressivamente aumentato, non sentirsi sicuri a casa propria e nelle nostre strade, equivale a non vivere sereni e noi dobbiamo garantire questa serenità, ancora più per il fatto, che le fasce della popolazione più a rischio sono quelle che hanno meno possibilità economica per proteggersi(sistemi di allarme, vigilanza privata, ecc).

Ulteriore considerazione che ci deve motivare è il rischio razzismo e xenofobia, sentimenti negativi che per cultura non ci sono mai appartenuti, ma che oggi si affacciano sempre più sulle nostre realtà, perché viene naturale, collegare questi fenomeni alla scellerata politica d’ immigrazione, che ha prodotto negli anni una vera e propria invasione e sfida ogni giorno la nostra città ormai incapace di assorbire ed integrare troppe persone, che inevitabilmente finiscono nella rete di organizzazioni criminali ( prostituzione e spaccio) e bene che vada per la strada con la necessità di arrangiarsi.

Una Nuova Politica della Sicurezza Territoriale

Va ripensata e organizzata quindi una nuova politica della sicurezza cittadina. Affrontare il problema oggi della sicurezza-insicurezza municipale significa uscire dai vecchi schemi e determinare le condizioni per un’alleanza intelligente tra politica di prevenzione-presidio e politiche di repressione e sanzione, da regolare sempre più in chiave territoriale.

Premesso che le massime autorità in tema di ordine e sicurezza pubblica sono rappresentate da Prefettura e Questura, quest’ultime, devono prendere coscienza del grave fenomeno dagli importanti risvolti sociali per una città come la nostra e stimolare efficaci misure di coordinamento di tutte le forze in campo, senza escludere in termini sussidiari di avvalersi di tutti i professionisti della sicurezza che a vario titolo si occupano del nostro territorio.
Questo non può prescindere comunque dalla necessità di un aumento degli organici delle forze dell’ordine, soprattutto riducendo al limite il personale in ufficio per riversarlo nella sua totalità all’esterno con funzioni di controllo, prevenzione e repressione.

In termine di coordinamento di tutte le forze in campo, grazie al decreto D’Alema, il comune con il suo massimo rappresentante, rafforzato dall’elezione diretta e dalla maggiore vicinanza ai cittadini, può contribuire fattivamente nell’ambito del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, a proporre una diversa gestione della politica di sicurezza cittadina con un rinnovato ruolo della polizia municipale e di altre forze che si occupano di sicurezza e che possono, adeguatamete coordinate da chi di competenza, contribuire al controllo capillare del territorio.

IL Ruolo del Comune
In sintonia con questi enti cosa può fare da domani il Comune per aumentare il livello di sicurezza nella nostra città?

In primo luogo, così come per le forze dell’ordine, è urgente un aumento dell’organico della PM.
A questo deve necessariamente seguire una proiezione esterna dello stesso, escludendolo da mansioni di ufficio e una rivisitazione dei concorsi, che non potranno avere quelle caratteristiche ordinarie, tipiche di semplici assunzioni dei dipendenti pubblici, ma che devono necessariamente considerare il fabbisogno di un corpo di polizia municipale capace di operare al meglio annoverando nel proprio personale elementi con particolari caratteristiche fisiche, psichiche e culturali, per riconoscersi in un nuovo profilo professionale dell’operatore di sicurezza cittadino.
La figura del vigile come è oggi percepita, deve evolversi nella figura dell’agente di polizia municipale: più controllo e prevenzione e meno multe.

Sempre per liberare maggiori risorse umane della polizia municipale, operare uno screening delle attività fino ad oggi svolte dalla PM ma che potrebbero essere affidate ad altro personale o ad un nuovo utilizzo delle tecnologie.
Esempi di questo tipo si possono avere nel potenziale utilizzo per il controllo della sosta da parte di ausiliari del traffico, così come si è già fatto con le telecamere, che controllano i varchi di accesso a parte della città e che sollevano numerosi agenti da pratiche burocratiche, quali quelle di elevare contravvenzioni.

Sempre in termini sussidiari il vigile, correttamente formato, può sollevare la polizia stradale e i carabinieri da tutte le incombenze collegate agli incidenti stradali che avvengono nel territorio comunale. Questo sarà ancor più possibile, se il Sindaco agevolasse un accordo sindacale che preveda la deroga al CCNL tale da, consentire una turnazione h. 24 della polizia municipale. Magari, potenziando la figura del vigile di quartiere.

Sicurezza di Prossimità
In buona sostanza tutte le misure sopra descritte devono contribuire, adeguatamente coordinate dalle forze preposte, come un’ideale piramide funzionale che va dal Prefetto fino al cittadino, ad un necessario aumento dei livelli di sicurezza della nostra città.
Ma se le forze deputate alla sicurezza, intese in senso tradizionale non fossero sufficienti, a nostro avviso, ci potremmo avvalere di altri professionisti che ogni giorno si dedicano alla tutela di beni patrimoniali privati come le guardie giurate degli istituti di vigilanza.
D’altronde da qualche anno a questa parte, così come avviene in tutto i mondo, è più frequente l’utilizzo in ambienti pubblici di queste forze (tribunali aeroporti stadi), da sempre Istituti di Credito e aziende private varie. La nostra proposta d’emergenza quindi, potrebbe coinvolgere anche queste figure a presidio di interi quartieri o di aree particolarmente problematiche e disagiate (P.zza Sant Agostino..guido Monaco ceciliano), una presenza fissa o circolante nell’ambito di un quartiere a disposizione nelle ore più difficili di tutti i cittadini.

Per impostare un servizio di questo tipo, che potrebbe prevedere il coordinamento operativo della polizia municipale, basterebbe ridurre i costi, concordando in sede prefettizia tariffe al di sotto di quelle legali, stimolare comitati residenziali nella predisposizione della mappa del disagio cittadino e impegnare il Comune a sostenere finanziariamente l’operazione tralasciando tasse di scopo per la copertura di 20 vigili da assumere.
Infatti, l’assunzione di 20 vigili comporta nel migliore dei casi un impegno economico pari a 600.000,00 euro l’anno e avremmo sempre il problema dell’impossibilità nell’immediato di quest’ultimi ad essere in servizio h. 24.
L’utilizzo di personale di istituti di vigilanza privati oltre avere un costo inferiore al 50% della cifra sopra esposta, assicura il servizio in orari notturni e festività.

In conclusione, serve una forte azione politica a tutti i livelli per dare una risposta immediata all’impellente esigenza di sicurezza che produca i seguenti risultati:
-Presa di coscienza da parte delle massime autorità, della grave situazione e dei suoi risvolti sociali. che Arezzo non può permettersi e mappatura delle aree cittadine investite dai maggiori disagi.
- Potenziamento degli organici delle forze dell’ordine e maggior coordinamento delle stesse.
- Potenziamento degli organici della polizia municipale con concorsi per profili speciali e nuova formazione professionale.
- Nuove tecnologie per il controllo del territorio, oltre che della sosta e degli accessi al centro storico.
- Accordo sindacale che preveda una turnazione h 24 della polizia municipale ed esternalizzazione totale degli uomini in divisa lasciando ai dipendenti comunali le mansioni tipicamente amministrative.
- Impiego di ausiliari del traffico per il controllo della sosta ,afflussi e deflussi scolastici.
- Contributi per l’utilizzo di tecnologie anticrimine per condomini, singole abitazioni e aree definite.
- Costituzione e contributi di consorzi privati ad hoc.

Garantire in ultimo, a tutti i cittadini una “Sicurezza di Prossimità”, utilizzando agenti dei maggiori istituti di vigilanza privata presenti nel territorio, a presidio di tutti i quartieri/circoscrizioni e di particolari aree critiche, coinvolgendo i comitati residenziali per debellare completamente il senso sempre più diffuso d’insicurezza.
- Contributi per l’utilizzo di tecnologie anticrimine per condomini, singole abitazioni e aree definite.
- Costituzione e contributi di consorzi privati ad hoc.

:……..e speriamo che Arezzo se la cavi !


Francesco Macrì
Dirigente Nazionale Azione Giovani
Vice Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale Arezzo

martedì 23 ottobre 2007

lunedì 22 ottobre 2007

Sulla debolezza dell'Europa, in sintesi.


E non parlo di accordi per la rappresentatività dei popoli, che sembrano, almeno loro, procedere in senso positivo per il nostro paese.

Mi riferisco alla debolezza, drammatica, dell'Unione Europea, istituzione incapace di incidere veramente sulle politiche mondali.
Incapace di parlare con una voce unica e forte: la voce della Civiltà occidentale, la voce della culla della Cultura.
Quella di oggi è un Unione Europea fatta di mercanti e relazioni commerciali, che però non riesce ad esprimere posizioni comuni in politica estera e di sicurezza, un Europa debole e priva di contenuti.
Molti anni fa un grande uomo, Giorgio Almirante disse: "la Destra è Europa o non è, l'Europa o va a Destra o non si fa!"
Egli sapeva perfettamente che la Destra è Europa: è Europa delle Patrie, dei Popoli e delle Naazioni, è Europa dei Valori e non dei mercanti. Noi non vogliamo un piccola europa dal progressivismo socialisteggiante, dagli accordi ed accorducci economici.
Vogliamo un Europa forte e libera, un Europa che rispetti le nostre radici cristiane ed i nostri valori di occidente. Un Europa che rappresenti il cittadino e che lo consideri non solo come un mero numero ma come il principale soggetto di ogni sua azione politica.
Vogliamo un Europa che diventi protagonista nelle organizzazioni internazionali e non un'Europa "piagnona" che rincorra sempre gli Stati Uniti.

Europa, Nazione, Rivoluzione: uno slogan del passato, che dovremmo riproporre.

domenica 21 ottobre 2007

MYANMAR: "I monaci ribelli sono stati chiusi nei lager"

Visto che le notizie relative alla protesta dei monaci birmani e alla repressione del regime militare tendono ad essere sempre recluse negli angoli più nascosti delle pagine dei giornali, pubblico di seguito un breve trafiletto tratto da LaNazione di oggi 21/10/2007:

"La Birmania è ormai una prigione a cielo aperto, dove migliaia di monaci buddisti, processati sommariamente dopo le proteste pacifiste, languono in campi di rieducazione che rievocano tristi memorie. La rivelazione arriva da una fonte diplomatica britannica.
Secondo quanto riferito all'Indipendent, gran parte dei monaci che guidarono la protesta democratica di fine settembre sono spariti, alcuni picchiati fino alla morte, altri di cui si ignora il destino. Le strade che portano ai monasteri sono state interrotte e ormai in pubblico si vedono pochissimi religiosi."

Immagini dei militanti di Azione Giovani Arezzo al volantinaggio in sostegno dei monaci birmani