Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: Progetto "Arezzo Città Sicura" (redatto da Francesco Macrì)

mercoledì 24 ottobre 2007

Progetto "Arezzo Città Sicura" (redatto da Francesco Macrì)

Ad Arezzo dai primi anni 90 il tema sicurezza è diventato la priorità, il tema maggiormente sentito da una popolazione cittadina, che per storia e tradizione era abituata ad altissimi livelli di sicurezza, da sempre nel nostro territorio, significativi di un’alta qualità della vita.
Arezzo, nonostante viva questi grandi disagi da un decennio a questa parte, non vuole e non può arrendersi, ad una logica che ci vede comparati ad altre città , magari del Sud o a metropoli e per questo considerata a torto “statisticamente” ancora sicura.
Non è così, la percezione dell’insicurezza è quella che conta e i nostri concittadini vivono un dramma sociale, quello della criminalità diffusa, che attacca i beni primari dell’intimità domestica e familiare, la libertà e la sicurezza di frequentazione di alcune zone cittadine in orari notturni ma non solo e con particolare riferimento ai giovani e alle donne.
Sono all’ordine del giorno fatti criminali che investono interi quartieri: rapine, ingressi abusivi in abitazione, scippi, violenze e gravi fatti di teppismo urbano che minano la vivibilità di tutto un territorio, dalle frazioni al centro storico e che spesso in questo ultimo caso, i protagonisti sono giovani aretini che vivono malamente i propri disagi.
Questi crimini che qualcuno erroneamente considera di microcriminalità, sono molto più sentiti rispetto ai grandi fatti di criminalità organizzata che per fortuna, solo raramente, investono la nostra comunità.
Il carico emotivo e l’allarme sociale che essi procurano è progressivamente aumentato, non sentirsi sicuri a casa propria e nelle nostre strade, equivale a non vivere sereni e noi dobbiamo garantire questa serenità, ancora più per il fatto, che le fasce della popolazione più a rischio sono quelle che hanno meno possibilità economica per proteggersi(sistemi di allarme, vigilanza privata, ecc).

Ulteriore considerazione che ci deve motivare è il rischio razzismo e xenofobia, sentimenti negativi che per cultura non ci sono mai appartenuti, ma che oggi si affacciano sempre più sulle nostre realtà, perché viene naturale, collegare questi fenomeni alla scellerata politica d’ immigrazione, che ha prodotto negli anni una vera e propria invasione e sfida ogni giorno la nostra città ormai incapace di assorbire ed integrare troppe persone, che inevitabilmente finiscono nella rete di organizzazioni criminali ( prostituzione e spaccio) e bene che vada per la strada con la necessità di arrangiarsi.

Una Nuova Politica della Sicurezza Territoriale

Va ripensata e organizzata quindi una nuova politica della sicurezza cittadina. Affrontare il problema oggi della sicurezza-insicurezza municipale significa uscire dai vecchi schemi e determinare le condizioni per un’alleanza intelligente tra politica di prevenzione-presidio e politiche di repressione e sanzione, da regolare sempre più in chiave territoriale.

Premesso che le massime autorità in tema di ordine e sicurezza pubblica sono rappresentate da Prefettura e Questura, quest’ultime, devono prendere coscienza del grave fenomeno dagli importanti risvolti sociali per una città come la nostra e stimolare efficaci misure di coordinamento di tutte le forze in campo, senza escludere in termini sussidiari di avvalersi di tutti i professionisti della sicurezza che a vario titolo si occupano del nostro territorio.
Questo non può prescindere comunque dalla necessità di un aumento degli organici delle forze dell’ordine, soprattutto riducendo al limite il personale in ufficio per riversarlo nella sua totalità all’esterno con funzioni di controllo, prevenzione e repressione.

In termine di coordinamento di tutte le forze in campo, grazie al decreto D’Alema, il comune con il suo massimo rappresentante, rafforzato dall’elezione diretta e dalla maggiore vicinanza ai cittadini, può contribuire fattivamente nell’ambito del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, a proporre una diversa gestione della politica di sicurezza cittadina con un rinnovato ruolo della polizia municipale e di altre forze che si occupano di sicurezza e che possono, adeguatamete coordinate da chi di competenza, contribuire al controllo capillare del territorio.

IL Ruolo del Comune
In sintonia con questi enti cosa può fare da domani il Comune per aumentare il livello di sicurezza nella nostra città?

In primo luogo, così come per le forze dell’ordine, è urgente un aumento dell’organico della PM.
A questo deve necessariamente seguire una proiezione esterna dello stesso, escludendolo da mansioni di ufficio e una rivisitazione dei concorsi, che non potranno avere quelle caratteristiche ordinarie, tipiche di semplici assunzioni dei dipendenti pubblici, ma che devono necessariamente considerare il fabbisogno di un corpo di polizia municipale capace di operare al meglio annoverando nel proprio personale elementi con particolari caratteristiche fisiche, psichiche e culturali, per riconoscersi in un nuovo profilo professionale dell’operatore di sicurezza cittadino.
La figura del vigile come è oggi percepita, deve evolversi nella figura dell’agente di polizia municipale: più controllo e prevenzione e meno multe.

Sempre per liberare maggiori risorse umane della polizia municipale, operare uno screening delle attività fino ad oggi svolte dalla PM ma che potrebbero essere affidate ad altro personale o ad un nuovo utilizzo delle tecnologie.
Esempi di questo tipo si possono avere nel potenziale utilizzo per il controllo della sosta da parte di ausiliari del traffico, così come si è già fatto con le telecamere, che controllano i varchi di accesso a parte della città e che sollevano numerosi agenti da pratiche burocratiche, quali quelle di elevare contravvenzioni.

Sempre in termini sussidiari il vigile, correttamente formato, può sollevare la polizia stradale e i carabinieri da tutte le incombenze collegate agli incidenti stradali che avvengono nel territorio comunale. Questo sarà ancor più possibile, se il Sindaco agevolasse un accordo sindacale che preveda la deroga al CCNL tale da, consentire una turnazione h. 24 della polizia municipale. Magari, potenziando la figura del vigile di quartiere.

Sicurezza di Prossimità
In buona sostanza tutte le misure sopra descritte devono contribuire, adeguatamente coordinate dalle forze preposte, come un’ideale piramide funzionale che va dal Prefetto fino al cittadino, ad un necessario aumento dei livelli di sicurezza della nostra città.
Ma se le forze deputate alla sicurezza, intese in senso tradizionale non fossero sufficienti, a nostro avviso, ci potremmo avvalere di altri professionisti che ogni giorno si dedicano alla tutela di beni patrimoniali privati come le guardie giurate degli istituti di vigilanza.
D’altronde da qualche anno a questa parte, così come avviene in tutto i mondo, è più frequente l’utilizzo in ambienti pubblici di queste forze (tribunali aeroporti stadi), da sempre Istituti di Credito e aziende private varie. La nostra proposta d’emergenza quindi, potrebbe coinvolgere anche queste figure a presidio di interi quartieri o di aree particolarmente problematiche e disagiate (P.zza Sant Agostino..guido Monaco ceciliano), una presenza fissa o circolante nell’ambito di un quartiere a disposizione nelle ore più difficili di tutti i cittadini.

Per impostare un servizio di questo tipo, che potrebbe prevedere il coordinamento operativo della polizia municipale, basterebbe ridurre i costi, concordando in sede prefettizia tariffe al di sotto di quelle legali, stimolare comitati residenziali nella predisposizione della mappa del disagio cittadino e impegnare il Comune a sostenere finanziariamente l’operazione tralasciando tasse di scopo per la copertura di 20 vigili da assumere.
Infatti, l’assunzione di 20 vigili comporta nel migliore dei casi un impegno economico pari a 600.000,00 euro l’anno e avremmo sempre il problema dell’impossibilità nell’immediato di quest’ultimi ad essere in servizio h. 24.
L’utilizzo di personale di istituti di vigilanza privati oltre avere un costo inferiore al 50% della cifra sopra esposta, assicura il servizio in orari notturni e festività.

In conclusione, serve una forte azione politica a tutti i livelli per dare una risposta immediata all’impellente esigenza di sicurezza che produca i seguenti risultati:
-Presa di coscienza da parte delle massime autorità, della grave situazione e dei suoi risvolti sociali. che Arezzo non può permettersi e mappatura delle aree cittadine investite dai maggiori disagi.
- Potenziamento degli organici delle forze dell’ordine e maggior coordinamento delle stesse.
- Potenziamento degli organici della polizia municipale con concorsi per profili speciali e nuova formazione professionale.
- Nuove tecnologie per il controllo del territorio, oltre che della sosta e degli accessi al centro storico.
- Accordo sindacale che preveda una turnazione h 24 della polizia municipale ed esternalizzazione totale degli uomini in divisa lasciando ai dipendenti comunali le mansioni tipicamente amministrative.
- Impiego di ausiliari del traffico per il controllo della sosta ,afflussi e deflussi scolastici.
- Contributi per l’utilizzo di tecnologie anticrimine per condomini, singole abitazioni e aree definite.
- Costituzione e contributi di consorzi privati ad hoc.

Garantire in ultimo, a tutti i cittadini una “Sicurezza di Prossimità”, utilizzando agenti dei maggiori istituti di vigilanza privata presenti nel territorio, a presidio di tutti i quartieri/circoscrizioni e di particolari aree critiche, coinvolgendo i comitati residenziali per debellare completamente il senso sempre più diffuso d’insicurezza.
- Contributi per l’utilizzo di tecnologie anticrimine per condomini, singole abitazioni e aree definite.
- Costituzione e contributi di consorzi privati ad hoc.

:……..e speriamo che Arezzo se la cavi !


Francesco Macrì
Dirigente Nazionale Azione Giovani
Vice Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale Arezzo