Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: Macrì (An): “Malcostume e intimidazione al Comune di Arezzo”

giovedì 13 maggio 2010

Macrì (An): “Malcostume e intimidazione al Comune di Arezzo”

Il consigliere comunale Francesco Macrì (An) ha depositato una interrogazione, destinatario il Sindaco Giuseppe Fanfani, che prende spunto dalle recenti notizie di stampa dove “si rileva che, in poco più di tre anni, sono stati accordati dall’amministrazione comunale, attraverso l’assessorato alla cultura, per la realizzazione di iniziative ‘invernali’ all’Ente Filarmonico Italiano, contributi per ben 212.728 euro, ai quali vanno aggiunti ulteriori contributi accordati per la realizzazione dell’ulteriore iniziativa ‘Giardino Profondo’.
La cifra parla da sola. E si commenta da solo il fatto che nonostante questa bella sommetta, l’Ente Filarmonico Italiano, organizzazione culturale senza scopo di lucro, abbia subito nel 2010 un pignoramento da parte di un concittadino esasperato dalla continue promesse di pagamento non mantenute! Senza considerare che su Facebook esistevano gruppi intitolati: ‘Coloro che devono riscuotere dall’Ente Filarmonico’. È tutto dire.
In virtù di questo atto di pignoramento, l’ultimo contributo di 72.916 euro accordato all’ente con la delibera 601 del 2009 non poteva essere interamente liquidato. Ecco allora comparire la delibera 194 del 29 marzo scorso con la quale il Comune di Arezzo prende atto dell’impossibilità dell’Ente Filarmonico Italiano di concludere il programma ‘I Grandi Appuntamenti della Musica 2009/2010’, decide di ridurre proporzionalmente l’importo del contributo ancora da liquidare all’ente e di destinare il residuo, pur sempre 11.000 euro circa, a una neo costituita associazione culturale no profit ‘Arezzo Città del Vasari’.
Guarda caso: la compagine societaria di quest’ultima è esattamente la stessa dell’ente filarmonico e fa riferimento alla signora Giulia Ambrosio, socia peraltro al 99 per cento e amministratrice di fatto della società Fontemura per la quale, come riferisce l’Ansa, si configura il fallimento con un buco da quattro milioni di euro, vendite sottocosto e assegni a vantaggio di altre società.
Sulla genesi di ‘Arezzo Città del Vasari’ ci sarebbe da scrivere molto: ma basterà sapere che essa risulta costituita in data 11 marzo 2010 con atto redatto dal notaio Fabrizio Pantani (repertorio 130470, raccolta 20420) e con un tempismo direi eccellente in vista di quel 29 marzo quando la giunta approva la suddetta delibera che destina a questo soggetto giuridico oltre 10.000 euro.
A fronte di questi presupposti, l’amministrazione come reagisce? Fa chiarezza? Macchè. Prende meramente atto di un articolo pubblicato su un sito on line e, tramite l’avvocato del Comune, nel pomeriggio del 5 maggio, telefona alla redazione, nella persona di Paolo Casalini, per richiedere le generalità dell’estensore del pezzo, onde poter ‘eventualmente’ sporgere querela per l’articolo pubblicato e soffocare, con l’intimidazione, le voci che cercano di rappresentare opinioni e inchieste sul malcostume amministrativo.
Il Sindaco per ora tace: noi invece gli chiediamo se è possibile conoscere la sua posizione in merito ai fatti sopra descritti; se non ritiene doveroso porre chiarezza sulla gestione amministrativa dell’assessorato alla cultura; se non ritiene doveroso pronunciarsi in ordine al ritiro delle deleghe all’assessore Camillo Brezzi; se ritiene corretto che sia stato l’ufficio legale del Comune a contattare un organismo di libera informazione al fine di ottenere dati per avanzare un’ipotetica e non precisata tutela giudiziaria. Non va dimenticato che gli uffici legali delle pubbliche amministrazioni sono pur sempre pagati dai cittadini ma che in caso di querele o atti che rientrano nella tutela giudiziaria della sfera personale creano una sorta di privilegio legale a favore di un assessore. Un punto che non ritengo un formalismo da cui prescindere ma sul quale inoltrerò una richiesta di parere all’ordine degli avvocati di Arezzo.