E' quello che emerge da uno studio effettuato da Confcommercio, che rileva la peggior situazione degli ultimi due anni. E la cosa ancora più preoccupante non è la diminuzione dei consumi, ma l'incertezza del futuro condizionata pesantemente dal clima di sfiducia delle famiglie italiane.
Altro dato preoccupante è che la crisi della quarta settimana (o a volte anche della terza) che le faniglie si trovano a fronteggiare, è imputabile certamente all'aumento dei prezzi nella distribuzione commerciale, ma in particolare le cause sono da ricercarsi nell'aumento della pressione fiscale, nelle spese fisse (gas, luce, mutui, affitti...). Questo a dimostrazione del fatto che la manovra fondamentale che dovrà intraprendere il governo (di cui dubitiamo molto) deve essere diretta ad un controllo e riqualificazione della spesa pubblica e della pressione fiscale.
In ultima battuta, c'è bisogno che venga messa in atto una finanziaria dalle ampie e lungimiranti vedute e non come al solito... "domani è un altro giorno, si vedrà!".