Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: Comunicato stampa: Notaro e Macrì «I medici devono essere lasciati liberi di decidere»

mercoledì 18 febbraio 2009

Comunicato stampa: Notaro e Macrì «I medici devono essere lasciati liberi di decidere»

La Consigliera regionale di An-Pdl, Angela Notaro e il consigliere di An al Comune di Arezzo, Francesco Macrì replicano a quanto affermato dall’assessore regionale alla salute Enrico Rossi e al presidente dell’ordine dei medici di Arezzo Raffaele Festa.
«Quanto espresso dall’assessore regionale Enrico Rossi e dal presidente dell’Ordine dei medici, Raffaele Festa – affermano Notaro e Macrì – ci lascia sconcertati. La loro, più che una dichiarazione, ha il sapore di un diktat politico nei confronti di una categoria che già di per se è molto sensibile a certi richiami. Ci stupiamo come l’assessore Rossi il presidente Festa non abbiano colto il senso della norma che non obbliga in alcun modo i medici a denunciare i clandestini, ma lascia ampia e piena libertà di decidere, affidandosi, semmai, a quel senso di coscienza civica che ogni cittadino dovrebbe avere. Una libertà che, invece, l’assessore Rossi e il presidente Festa negano, obbligando i medici a sottostare a quelle che sono le loro personali convinzioni. Un atto gravissimo perché, di fatto, genera uno stato di silenzio da parte di quei medici che si trovano in posizione contraria rispetto alla loro, ma che paura di essere esposti al pubblico ludibrio decidono di tacere. Ricordiamo sia a Rossi che a Festa che la norma in questione non nega il diritto alla salute, la quale è garantita dal servizio nazionale dello Stato, non chiede ai medici di non curare i clandestini, ma li lascia liberi di collaborare, con una spontanea segnalazione dettata solo dalla propria coscienza, all’emersione della irregolarità collegata alla clandestinità. Crediamo che sia stato sollevato un inutile polverone creato ad arte dalle forze della sinistra e invitiamo i medici a decidere in base alla propria discrezione e non a diktat politici».