Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: Caro sindaco, la sicurezza non è un elenco di cifre!

lunedì 28 marzo 2011

Caro sindaco, la sicurezza non è un elenco di cifre!

di Federico Mugnai

Secondo le statistiche del Viminale, ad Arezzo i reati sono diminuiti di circa il 20%. Noi di Arezzo Domani, ne prendiamo atto e siamo in parte soddisfatti, anche se, a differenza del sindaco Fanfani, non ci piace trattare un tema importante e delicato come la sicurezza, basandoci esclusivamente sulle statistiche. La sicurezza è materia complessa e deve tener conto, accanto alle cifre, anche di altri fattori importanti. Per quanto concerne i numeri, va altresì aggiunto a ciò che afferma il sindaco Fanfani, che nello stesso periodo di tempo, i reati in Italia sono diminuiti del 12%. Tranne le grandi città, dove i cali sono stati minori, le piccole e medie realtà hanno confermato questa tendenza; ciò a dimostrazione che la diminuzione dei reati ad Arezzo non rappresenta una peculiarità, ma altresì si riallaccia ad una tendenza che è di carattere nazionale. Trattando seriamente (e non superficialmente come ci ha abituato il sindaco) di sicurezza, dobbiamo ricordare l’etimologia latina del termine, “sine cura”, ovvero senza preoccupazioni. Ebbene, gli aretini di preoccupazioni ne hanno tante. Di esempi ne potremmo enumerare molti. Tralasciando i famigerati “colpi grossi” alle aziende orafe che hanno avuto una risonanza nazionale, pensiamo che basti fare un semplice esempio per fare emergere, al di là dei numeri, la realtà aretina. Come far passare inosservato lo stato di abbandono e degrado in cui versano le zone di Saione e di Pescaiola, proprio in prossimità del centro storico, e come tutto ciò si ripercuota in un profondo deficit di sicurezza? Con ciò, non si pensi che vogliamo fare una campagna demagogica contro gli immigrati che oramai pullulano dovunque. Però mettiamoci nei panni dell’uomo qualunque che vive in quelle zone e magari abita in un condominio, condiviso con immigrati abituati spesso a vivere in condizioni igienico-sanitarie pessime, data la sproporzione tra il numero di persone che abitano in un appartamento e lo spazio a loro disposizione. Questo semplice esempio che purtroppo rispecchia una realtà oramai consolidata in varie zone dell’aretino, pone più problemi. Non solo la percezione da parte del cittadino di essere abbandonato a se stesso da parte delle istituzioni; quindi è ovvio che maturi nel cittadino un senso di smarrimento che poi sfocia nell’insicurezza quotidiana, nella constatazione del degrado generale in cui è costretto a vivere. E come non pensare poi anche agli immigrati, che da un punto di vista di carattere umanitario, meritano di essere controllati e curati, sia per la propria salute, sia per la salute di tutti i cittadini. Il comune dovrebbe soprattutto fare in modo di integrare, attraverso strutture adeguate, gli immigrati nel nostro territorio. In questi anni è mancata completamente una vera politica di integrazione. Integrazione che è poi necessaria a creare quel rapporto di convivenza pacifica e civile tra aretini e immigrati, nonché al rispetto reciproco delle diverse culture, che non deve e non può fare però della nostra città un insieme indistinto di quartieri multietnici! Anche per questo chiediamo presidi territoriali da parte delle forze dell’ordine in tutto il territorio aretino, al fine di tutelare la sicurezza del cittadino, di ricreare quel rapporto di fiducia tra istituzioni (comune) e cittadini, che è alla base dell’armonia del vivere quotidiano. Al sindaco non chiediamo di fare un elenco di cifre, ma fatti concreti, perché la sicurezza è alla base della libertà individuale!