Website Ribbon Azione Giovani Arezzo - Dx Amaranto: Macrì: “A Sant’Agostino manca solo la colonna infame”

mercoledì 26 gennaio 2011

Macrì: “A Sant’Agostino manca solo la colonna infame”

Dichiarazione del vicepresidente del Consiglio Comunale di Arezzo, Francesco Macrì :Se era necessario restituire dignità a Sant’Agostino, era altrettanto necessario snaturarla? Sant’Agostino ha avuto sempre una vocazione popolare, fin da quando le donne scendevano ai lavatoi e le loro figlie sono poi scese al mercato giornaliero animato dagli ambulanti. Adesso vogliono farla diventare la piazza dei giovani, che a dire il vero l’hanno sempre occupata al calar della sera vista la presenza di un partito che con gli anni ha cambiato nome varie volte e quella nota di spacciatori e consumatori di droga.
Resto preoccupato dall’ipotesi di Informagiovani in piazza Sant’Agostino che quando si materializzerà rischia sia di trasformarlo nella migliore delle ipotesi in una succursale politica del Pd. Nella peggiore andrà invece a incentivare l’attività dei malintenzionati sempre presenti e attenti a nuove presenze giovanili quali potenziali consumatori.
Nel frattempo si grida all’untore. Con l’ennesima aggressione a una categoria, quella appunto degli ambulanti, che questa amministrazione ha già martoriato sballottandola di qua e di là e confinandola alla ex Cadorna, una specie di riserva indiana che permette al sindaco Fanfani di mostrare i muscoli ogniqualvolta lo crede opportuno. Ovviamente con i deboli, appunto una categoria in difficoltà. Un gioco fin troppo facile. Magari era opportuno pensare prima di tutto a un sistema di pavimentazione adeguato, visto che l’intento era riportare il mercato in Sant’Agostino. Cosa si pensava che gli ambulanti controllassero anche il destino delle loro merci? Non era ipotizzabile che accadesse un incidente non imputabile ad alcuno, una circostanza sfortunata che provocasse una perdita di liquido come si è verificato? Così si addita al pubblico ludibrio un commerciante ex post e non si progetta una superficie permeabile anche a sostanze del genere in sede preventiva. Se volevamo mantenere materiali lapidei (pietra serena) e proteggerli allora bastava usare un trattamento con fondo adeguato per eliminare gli assorbimenti isolando la superficie. Come la tradizione ci insegna potevamo usare i San Pietrini che sono in porfido (usati dalla metà dell’800 in tutta Italia per le piazze) che hanno caratteristiche d’impermeabilità eccezionale.E a proposito di tradizione, perché non ricordare al Sindaco, che sembra il custode di quest’ultima all’insegna dell’aretinità e delle grandi citazioni storiche, che proprio la nostra cultura locale aveva a suo tempo scelto di pavimentare piazze e strade con lastre sollevabili e sostituibili proprio per problemi come questi e non murate come ora con le conseguenze di questi giorni alle quali si fa fronte con manifestazioni d’imperio fini a se stesse. E quanto “consone” a un sindaco “di sinistra”?