Sentiamo continuamente i "compagni", che si erano presentati alle scorse elezioni con la lista "La Sinistra - L'arcobaleno", ritrovare i motivi della loro difatta elettorale (per la prima volta dal dopoguerra i comunisti non sono in parlamento) nel non avere presentato sulla scheda elettorale il loro simbolo storico, ovvero falce e martello.
Una visione che ritengo sinceramente miope che nasconde un approccio così "romantico" alla politica tanto da mancare, non solo di pragmatismo e modernità, ma di essere quasi staccato dalla realtà.
Si mettano l'anima in pace, i compagni: il sogno utopico di una società degli eguali, in cui i mezzi di produzione siano in mano ai lavoratori, è fallito anche in Italia.
Gli operai hanno bisogno di risposte e di certezze quotidiane; così come ne abbisogna lo studente, il pensionato o il professionista.
La lotta di classe è finita e non è questione di falci e/o martelli.
Si sveglino i sinistri nostrani, prendano in mano qualche saggio di politica contermporanea, rileggano i discorsi di Tony Blair, svecchino i miti della socializzazione e della nazionalizazione in nome di un nuovo, vero, sensato "partito del lavoro". Comincino ad avere una visone moderna del lavoro e dell'impresa, parlino dritti al cuore dei lavoratori, invece di vaneggiare su sogni irrealizabili.
Questo è l'unico futuro per il socialismo.