E' iniziata ieri e durerà per due settimane a Firenze la prima festa nazionale del partito democratico con in programma una serie di dibattiti fra esponenti dell'opposizione (Pd) e ministri del governo invitati a partecipare. Fra questi il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, Giulio Tremonti, Maurizio Sacconi e Umberto Bossi. Non è stato volutamente invitato Silvio Berlusconi, chissà se forse hanno pensato che vista la confusione in cui versa il partito e i simpatizzanti, probabilmente alla fine del suo intervento il Pd si sarebbe trasformato direttamente in Pdl.
La confusione in casa Pd è totale. C'è chi chiede un congresso anticipato, vista la sconfitta schiacciante delle ultime elezioni politiche, ma Veltroni replica auspicando questa grande possibilità di rinascita grazie al progetto globale del Pd. Una precisazione è d'obbligo: non si può parlare di rilancio o di rinascita, ma di lancio e nascita visto che per ora di fatti concreti ne abbiamo visti ben pochi. Sembra proprio che invece di avere costituito un governo ombra composto da tutti i vari ministri di competenza, l'ombra semmai è proprio quella del Partito democratico.
Un' inaugurazione difficile ed in salita per un partito che dice di essere nuovo e di guardare al futuro, visto che si è parlato bene di Firenze dal momento che è una città con radici antifasciste e democratiche. Ormai è una questione assodata da tempo ed è inutile tornare ancora su vecchie polemiche che per niente interessano alla gente.
Ieri, primo giorno della grande festa nazionale, alle manifestazioni ufficiali del pomeriggio la base del partito non c'era. Dove avrebbe dovuto essere presente visto l'importanza dal punto di vista politico, anche se gli organizzatori dicono che sarebbe stata presente in serata. Affermazione che si è rivelata veritiera, ma diciamolo non per andare a festeggiare il Pd, ma per recarsi agli stand della ristorazione. Dove oltretutto si stanno cercando nuove reclute e volontari per il servizio, e vista la scarsa disponibilità di personale, anche gli amministratori e dirigenti si sono "tirati sù le maniche" e hanno svolto il servizio ai tavoli.
